Era a Roverchiara in un capannone nelle campagne uno dei due laboratori (l’altro a Mori nel Trentino) di trasformazione dell’eroina spacciata in Italia ed in particolare in Veneto e Lombardia dall’organizzazione criminale Albanese sgominata oggi dall’operazione del Nucleo di Polizia Tributaria-GICO di Venezia, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Un’indagine durata oltre quattro anni e che ha portato il G.I.P. presso il Tribunale di Venezia ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 21 persone responsabili, a vario titolo, dei reati di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti” (art. 74 D.P.R. 309/1990) e “traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti” (art. 73 D.P.R. 309/1990), aggravati dall’essere stati commessi da un gruppo criminale transnazionale (art. 3 L. 146/2006).
Il provvedimento è stato eseguito contemporaneamente sul territorio italiano e su quello albanese, in stretta collaborazione tra le Autorità Giudiziarie e di polizia dei due Paesi, con il prezioso coordinamento, per le attività di polizia, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Servizio Centrale per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno e del Comando Generale della Guardia di Finanza – II Reparto.
Sono in corso decine di perquisizioni in Italia ed Albania. Gli oltre cento finanzieri impegnati stanno operando in Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna ed Umbria, con il concorso dei Reparti territoriali ed il supporto tecnico-informativo dello SCICO di Roma.
In particolare, grazie alla collaborazione con le Autorità albanesi si sta procedendo al sequestro, nel Paese delle Aquile, di diversi beni riconducibili ai vertici dell’organizzazione, individuati nei fratelli HAJRI Altin ed Emiljan. Tra questi una villa di 3 piani e relative pertinenze, due autovetture di grossa cilindrata ed un lussuoso complesso immobiliare di oltre 10.000 metri quadrati, su cui sorgono un hotel, un edificio adibito ristorante – sala ricevimenti, una stazione di servizio, un’officina ed un’area adibita a parcheggio.
Le indagini, hanno consentito di individuare un sodalizio criminale transnazionale composto da soggetti di origine albanese, dedito all’importazione ed alla commercializzazione sul territorio nazionale di ingenti quantitativi di eroina e marijuana, nonché al reinvestimento dei proventi illeciti nel settore turistico alberghiero.
L’organizzazione era riuscita da gire indisturbata almeno fino ad ottobre 2010, quando, nell’ambito di indagini coordinate dalla DDA di Venezia, viene sequestrato un primo carico di 20 chilogrammi di eroina a Brescia. Le indagini portano a sequestrare altri 10 chilogrammi di eroina diretta a Padova e, nel mese di agosto 2011, a fare irruzione in un laboratorio di Roverchiara, mentre i trafficanti si accingono a trasformare un carico di eroina purissima in 300 chilogrammi di droga. L’irruzione del Gico li interrompe quando hanno già preparato 130 chilogrammi di droga. Già pronti per i prossimi carichi, vi erano altri 450 chilogrammi di sostanza da taglio per i prossimi carichi.
Da qui, sono decollate le indagini che oggi all’alba hanno portato a 21 arresti ed al sequestro di 206 kg di eroina, 325 kg di marijuana, 450 kg. di sostanza da taglio, beni all’estero per 10 milioni di euro, 5 autovetture e due laboratori per la lavorazione dello stupefacente situati in Roverchiara (VR) e Mori (TN).