Un aeroporto tutto nuovo con un investimento di 65,7 milioni da qui al 2019. Con il socio forte, la “Save” che già controlla gli scali di Venezia e Treviso, pronta a salire dall’attuale 40% della quota sociale all’80%. Con a vendere, ovviamente, l’altro socio “Aerogest”, formato da Camera di Commercio, Comune e Provincia di Verona, e dalla Provincia di Trento. Mentre in Save sale la presenza di Atlantia (società del Gruppo Benetton che già detiene quote di Aeroporti di Roma, Autostrade per l’Itala e Aeroporto di Nizza) è aumentata proprio pochi giorni fa. con l’acquisto della quota che era di Fondazione di Venezia, fino al 22,1%. Insomma, un vero risiko finanziario solo che a giocarlo, sono trevigiani e veneziani, mentre i veronesi vendono.
Sono i temi chiave del piano industriale degli “Aeroporti del Garda”, cioè il Catullo di Verona Villafranca ed il D’Annunzio di Brescia Montichiari, presentato ieri nella sede di Confindustria a Verona dal presidente di Save, Enrico Marchi, e dal presidente della società Aeroporti del Garda, Paolo Arena, che è anche alla guida della Confcommercio di Verona.
Un Catullo che dopo anni “bui” con bilanci in rosso pauroso (- 5,8 la perdita d’esercizio 2008, – 4,9 quella 2009, -26,6 nel 2011, -11,5 nel 2012, -3,2 nel 2013, -8,7 nel 2014, con il solo 2010 in positivo per 1,4 milioni) ha ritrovato, seppur per 100 mila euro, l’utile nel 2015.
«I risultati di quanto fatto a Verona dopo il nostro arrivo sono buoni – ha detto Marchi -. Crescita di passeggeri, soluzione di alcuni nodi contrattuali con il ritorno sullo scalo di importanti compagnie, prospettive di sviluppo anche commerciale dell’aeroporto. Per questo, come a Treviso dove siamo entrati con il 40% per poi salire all’attuale 100 %, siamo pronti a fare lo stesso a Verona, arrivando all’80% del capitale sociale».
«Oggi presentiamo un piano di sviluppo importante dell’aeroporto di Verona – ha continuato Arena -. che rientra nell’ambito del Polo aeroportuale del Nord Est. Il Bilancio del 2015, dopo anni di negatività, è per la prima volta in attivo, in incremento di 8 milioni rispetto al 2014. E nel 2016 è continuata la crescita del traffico, con una previsione di circa 2,8 milioni di passeggeri, in crescita dell’8% sul 2015, con la crescita media nazionale al 5%».
Da qui, il piano di investimenti 2016 – 2019 pari a 65.760.000 che rientra nel Contratto di Programma firmato tra l’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) e la Catullo Spa il 29 novembre. Investimenti che hanno già visto nel 2016 nuove infrastrutture per 6 milioni di euro con riqualificazione delle sale di imbarco, nuove postazioni al controllo passaporti, nuove aree commerciali tra le quali il Duty Free Verona su una superfice complessiva di 430 metri quadrati, la riconfigurazione del piazzale aeromobili. Lo sviluppo dell’aeroporto è regolato dal Master Plan al 2030 che prevede investimenti per 150 milioni con fulcro il “Progetto Romeo”, che prevede il completo rifacimento del terminal passeggeri, con un investimento di 43 milioni con l’utilizzo di corridoi mobili per l’accesso agli aerei al posto degli attuali autobus; lo sviluppo dell’area commerciale-ristorazione che passerà da 2.900 mq attuali ad oltre 4.000 mq.
Sul fronte voli, Arena ha assicurato dal 2017, oltre al potenziamento di Ryanair con 3 nuove destinazioni, di Volotea e Neos, l’arrivo del vettore di bandiera della Repubblica Ceca, “Csa”, con destinazione Praga, e di Norvegian con un volo sulla capitale Oslo.