
«Punto a preparare un ricambio generazionale che poggi sulla competenza, sulla consapevolezza e sulla passione dei nostri giovani». È questo l’intento di Andrea Lavagnoli, eletto ieri vicepresidente della Confederazione italiana agricoltori di Verona, che andrà ad affiancare il presidente Maurizio Pedrini.
Viticoltore e olivicoltore, Lavagnoli ha 30 anni e lavora nell’azienda di famiglia a Pigozzo. «Credo che sia importantissimo che la nostra associazione lavori su un doppio binario – dice Lavagnoli -. Da un lato coltivando i giovani, portatori di entusiasmo, grinta e freschezza e dall’altro facendo tesoro della saggezza e delle competenze di chi la terra la lavora da sempre. Io lavorerò in questo senso, accorciando le distanze tra le due categorie e facendo in modo che la Cia diventi uno strumento utile anche per chi ha intrapreso da poco il mestiere di agricoltore».
Lavagnoli sta lavorando, con la presidente dei giovani Agia della Cia, Elisa Carcereri, e con il direttore Marta Turolla, per creare un gruppo di giovani che possa garantire un ricambio generazionale nell’associazione.
«Ritengo importante – sottolinea – che il passaggio di testimone non sia fine a se stesso. I futuri dirigenti dovranno essere informati, competenti e consapevoli, facendo tesoro del passato perché è il terreno in cui affondano le nostre radici. Solo dal passato possiamo trovare le risorse per far crescere i nostri frutti e andare avanti».