Pesche, pere, ortaggi devastati dalla “cimice asitica”, la Halyomorpha halys. L’allarme l’ha lanciato oggi Confagricoltura Verona per bocca di Andrea Foroni, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Verona e Veneto, e del vicepresidente Pietro Spellini, agricoltore nel villafranchese.
«Gli insetti dalla primavera si sono riprodotti in modo incredibile e ora si vedono a occhio nudo su tutte le piante – dice Foroni -. In questo momento stanno attaccando soprattutto le pesche, succhiando il tessuto dei frutti in formazione che causa un effetto sughero con deformazione e marcescenza. Le pesche colpite sono immangiabili e invendibili. Inoltre stanno comparendo le prime punture sulla scorza dei kiwi, soprattutto la tipologia gialla, con caduta anche dei frutti. Si salva solo chi ha installato le reti chiuse anti insetti».
«Il 20% delle pere Abate è da buttare – dice sconsolato Spellini -. Nel mio caso, con una produzione media, la cernita non è conveniente e dovrò mandare tutto all’industria. Per ora le mele non vengono colpite, mentre ci sono danni alla soia e agli ortaggi coltivati all’aperto. Si salva chi coltiva in tunnel o con le reti lunghe, che però richiedono ingenti investimenti che molte aziende non possono permettersi, lavorando da molti anni in perdita. I trattamenti non hanno grandi effetti: siamo di fronte a un nuovo nemico e non sappiamo come difenderci».
La cimice asiatica sta devastando le pesche e le pere nella zona di Villafranca e gli ortaggi nel territorio di Zevio, con perdite fino al 50% del raccolto.