«La giornata di oggi sarà ricordata nella storia perché conferisce, attraverso questa legge approvata in consiglio regionale, un riconoscimento concreto a tutti quegli uomini e donne della Protezione Civile del Veneto che, di fronte ad una sciagura naturale, come un terremoto o una alluvione, sono i primi ad arrivare sul posto e gli ultimi ad andarsene. Un sistema “eccellente” che, nel tempo, a fronte di una Legge che risale agli anni Ottanta, ha saputo rinnovarsi con atti amministrativi e procedure», ha detto ieri il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, dopo l’approvazione del Progetto di Legge per la Protezione Civile che mette ordine e norma tutti quei provvedimenti amministrativi che sono stati realizzati, negli ultimi anni, per determinare l’organizzazione dell’organizzazione in Veneto.
«Con l’approvazione della legge abbiamo dimostrato che quando c’è qualcosa di buono per i veneti, riusciamo a condividere e a fare squadra anche se in consiglio sventolano bandiere di colore differente – ha aggiunto l’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin –. La Legge approvata fotografa un sistema esistente che ha già dato ottimi risultati e riscontri durante le emergenze in maniera pratica, perché lo abbiamo sperimentato sul campo. Un sistema che è stato definito una eccellenza nazionale dal Presidente Mattarella ai tempi della tempesta Vaia».
La nuova Legge è stata approvata all’unanimità e consolida procedure e modalità di gestione delle emergenze sperimentate durante alcuni disastri, dall’istituzione della Unità di Crisi agli ambiti territoriali che prendono il posto dei distretti; alle Consulte provinciali della Protezione civile.
«Si tratta di una Legge che scommette sulla prevenzione e sulla previsione, due aspetti su cui abbiamo lavorato tanto in questi anni come Protezione Civile e che sono stati decisivi anche nell’evento Vaia dove si sono evitate, in questo modo, molte vittime – conclude Bottacin -. A livello di prevenzione, ad esempio, ricordo il riconoscimento nella pianificazione del Piano di adattamento ai cambiamenti climatici che prevede tutta una serie di opere di prevenzione che hanno dimostrato la loro efficacia perché, con eventi peggiori di quelli successi nel 1966 e del 2010 in Veneto, abbiamo riscontrato danni minori».