«Lega e movimento 5 Stelle non perdono occasione per rimpallarsi le colpe e gli unici che ci rimettono sono gli italiani. Lo scontro di oggi è sull’autonomia, ma è una sceneggiata utile solo a cercare di recuperare voti».
Lo dichiara Alessia Rotta, veronese, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico. «Sono mesi che il via libera definitivo al decreto Autonomia viene procrastinato. Prima doveva essere entro il 22 ottobre 2018, come annunciato dalla ministra Stefani, poi entro gennaio, infine la “data ultimissima” assicurata da Salvini era il 21 marzo. Ad oggi – spiega l’onorevole Dem – non vi è traccia di quanto richiesto dai cittadini del Veneto, alla faccia della democrazia diretta tanto sbandierata. Oggi le accuse sono tra Zaia, che qualche mese fa aveva promesso di riempire le piazze se non fosse passata in fretta la riforma, e gli esponenti pentastellati Fantinanti e Businarolo. Un tutti contro tutti che penalizza solo i Veneti».
«Il continuo gioco delle parti serve solo a giustificare la loro insipienza. Dopo un anno di Governo gialloverde non sono stati in grado di approvare un provvedimento che fosse utile al Nord e, a dire il vero, neppure al Sud. L’autonomia è la punta dell’iceberg dell’inettitudine di chi governa il Paese: ci sono dieci decreti bloccati – sottolinea la deputata Dem – a causa della campagna elettorale, dalla Tav al tanto sospirato annunciato crescita che, a detta di Lega e 5 Stelle, dovrebbero dare una mano al PIL italiano».