
«Il Sistema Sanitario Veneto rischia di essere azzoppato nella sua parte territoriale, nel suo primo contatto con i cittadini e questo a discapito del pubblico, ingrassando il privato». A drilo è il consigliere regionale Jacopo Berti del Movimento 5Stelle.
«Con le schede ospedaliere che stiamo analizzando in commissione e con le audizioni ancora in corso, siamo a constatare che anche questa volta si nota la mancanza di un importante impegno per gli ospedali di comunità, di strutture intermedie e di medicina del territorio. Nel merito a suo tempo si fecero proclami con il nuovo Piano Socio Sanitario e nonostante la necessità questi non sono mai adeguatamente partiti – avverte Berti -. La rete delle strutture intermedie è fondamentale per la garanzia del servizio pubblico e della tutela dei territori, dobbiamo garantire ai cittadini dei servizi di primo livello e non solo negli ospedali».
«Inoltre dall’analisi delle schede, così come sono tutt’ora, percepiamo un occhio di riguardo verso il privato convenzionato a discapito del pubblico – sottolinea Berti – noi vogliamo una maggior tutela della sanità pubblica per il bene dei cittadini, non volgiamo pazienti di serie A e pazienti di serie B».
«Nonostante la Regione avesse già tagliato in passato più posti letto di quanto chiesto dal governo – conclude Berti – vediamo ulteriori tagli, spesso compensati da rafforzamenti solo sulla carta, che richiederebbero ulteriori e costosi investimenti, ripeto i tagli sembrano aver colpito solo di striscio le strutture private, altro fattore che andrebbe giustificato, anche alla luce dello sblocco del turnover deciso dal Governo».