«Sulla Fondazione Arena chiediamo al commissario che i sacrifici richiesti ai lavoratori siano produttivi per un rilancio dell’ente». Lo afferma il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Michele Bertucco, dopo aver visto i termici dell’ipotesi di accordo raggiunto ieri sera tra sindacati e Fondazione.
«In attesa di conoscere l’esito del voto dei lavoratori sull’ipotesi di accordo con la Fondazione Arena per il rinnovo dei contrati, che ormai tutti si augurano possa essere positivo considerata la posta in gioco, possiamo dire che i lavoratori della Fondazione Arena propongono di assumersi sacrifici che vanno persino oltre le responsabilità a loro imputabili in questa crisi – afferma, infatti, Bertucco -. Il caldo auspicio che dunque rivolgiamo al commissario è che, una volta scongiurato il pericolo della liquidazione per la quale avevano invece apertamente lavorato il sindaco Tosi e il precedente sovrintendente Girondini, si passi finalmente a progettare un vero rilancio della Fondazione Arena e che si affrontino tutte le pieghe oscure del bilancio, a partire dal museo Amo ad Arena Extra passando per la produttività del management».
«Sulla carta le condizioni di questo accordo possono apparire persino più dure del precedente, ciò che fa la differenza è la credibilità di chi sta gestendo ora la crisi che ha saputo dimostrare capacità di dialogo e confronto pur in presenza di una situazione societaria molto delicata – aggiunge il consigliere Eugenio Bertolotti sempre del Pd -. A fronte di un’eredità comunque pesante, l’iniezione di fiducia deve però contenere anche gli anticorpi contro gli sprechi e la malagestione a cui abbiamo assistito fino ad oggi affinché i finanziamenti accessibili grazie alla Legge Bray vengano effettivamente dedicati al rilancio».