L’idea di illuminare il buio, le difficoltà nello sfidare le profondità della Terra, le emozioni vissute dietro la telecamera. Protagonista è Michelangelo Frammartino: ospite d’onore, domenica 21 agosto, della ventottesima edizione del Film Festival della Lessinia. Alle 12 il regista e sceneggiatore, vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2021, dialogherà con il pubblico nella Piazza del Festival a partire dalle immagini scattate sul set dal giornalista, fotografo e speleologo Natalino Russo, in esposizione negli spazi esterni della rassegna fino alla fine della manifestazione. Partecipano all’incontro la sceneggiatrice Giovanna Giuliani, l’operatore di macchina Luca Massa (premiato con la Pellicola d’oro come miglior operatore per II buco) e l’attore Giovanbattista Sauro.
Per addentrarsi in quest’eroica impresa, alle 18 si prosegue sul grande schermo del Teatro Vittoria con la proiezione de “Il buco” (Italia, Germania e Francia, 2021). Il film è ambientato nel 1961. Dopo aver affrontato diverse rischiose esplorazioni nel Nord Italia, un gruppo di giovani speleologi piemontesi alla ricerca di nuove sfide raggiunge le montagne del Pollino, in Calabria, per esplorare la grotta del Bifurto, allora ritenuta la terza cavità più profonda del pianeta. Frammartino sceglie inquadrature mai ravvicinate, la luce data solo dalle fiammelle di carburo sui caschetti, una sinfonia ricchissima di suoni catturati nel sottosuolo. Girato nel corso di tre anni di riprese, interpretato da veri speleologi che hanno utilizzato attrezzature dell’epoca, il lungometraggio illumina il buio, rendendo la stessa grotta protagonista vivente assieme ai suoi esploratori.
Questo mentre proseguono gli aventi cinematografici e teatrali del Festival.