Sabato 12 Novembre a Bosco Chiesanuova, nella sala olimpica del Teatro Vittoria, dalle 9,30 Legambiente presenta il libro “Lupi a Nordest, antiche paure e nuovi conflitti”, edito da Cierre Edizioni, che vedrà la partecipazione dell’autore, il giornalista Rai Angelo Pangrazio.
L’occasione della presentazione vuole essere un momento di scambio, riflessione tra diversi punti di vista sulla gestione di grandi predatori, scelte politiche e sentimento locale, cercando un momento di dialogo tra esperienze e visioni di chi la Lessinia la vive, partendo dagli spunti offerti dal libro di Pangrazio.
Il libro racconta il ritorno naturale del lupo nelle montagne del nordest a partire dalla Lessinia fino alle Alpi Giulie e i conflitti che questo ha aperto nella società montana, nel nostro caso in Lessinia: chi ha salutato con entusiasmo questo ritorno e chi ne ha subito le conseguenze, prima di tutto gli allevatori con le predazioni, ma anche molta parte degli abitanti della montagna con la rinascita di antiche paure.
“Conservazione del lupo e protezione del bestiame sono i due poli della ricerca di una coesistenza difficile da realizzare, che ha tanti nemici ma altrettante ragioni. Abbiamo cercato di raccontarla nel nostro viaggio” così scrive Angelo Pangrazio.
Saranno presenti e parteciperanno al dibattito: Silvana Fasoli, associazione “Salvaguardia rurale veneta”, Enrico Ferraro, tecnico faunistico, Ivo Conti di Legambiente, coordinatore dell’incontro.
La presentazione di questo libro vuole essere un’occasione per aprire una finestra di dialogo tra opposte fazioni che finora, almeno in Lessinia, non sono riuscite ad ascoltare, ciascuna, le ragioni dell’altra e un piccolo passo per promuove la comunicazione e la ricerca di soluzioni condivise che non compromettano né l’ambiente e neppure l’allevamento del bestiame.
Migliorare la coesistenza è senza dubbio un percorso lungo e difficile, ma sempre più necessario per arrivare ad un equilibrio fra tutela dell’ambiente, presenza dell’uomo ed economia.
I cambiamenti climatici e le conseguenze ambientali, ma anche economiche e sociali che stanno innescando ci obbligano a mettere da parte le nostre rigidità culturali ed ideologiche per trovare al più presto delle soluzioni globali e locali.