«Da giorni circola a Bovolone un volantino che pubblicizza una cena a numero chiuso con seguito di festa aperta a “simpatizzanti”. Questo evento è annunciato per il 16 settembre prossimo presso il centro sociale Crosare di Bovolone, all’apice della campagna elettorale. Il centro sociale Crosare è di proprietà del Comune gestito da un’associazione. Il volantino è anonimo, non vi è scritto chi organizza ed ha una chiara simbologia fascio nazista: caratteri gotici su sfondo nero, aquila imperiale della repubblica sociale. Infine appaiono i numeri 18-83, immagino sia un modo di camuffare l’anno di nascita di Mussolini. Il volantino per nobilitare l’evento annuncia che il ricavato andrà in beneficenza all’Abeo».
A denunciarlo è la sezione dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Legnago e Basso Veronese. Un evento da apologia del Fascismo, reato ancora oggi esistente nella Repubblica Italiana nata dalla Resistenza. E questo, dopo che un mese fa, il sindaco di Bovolone, Orfeo Pozzani, alla guida di una civica di centrodestra, vietò la festa della “Pastasciutta Antifascista” concordata proprio con l’Anpi per il 24 luglio al centro sociale Casella di Bovolone, fatta saltare a due giorni dall’evento.
«Il direttivo del centro Casella ha motivato la disdetta dello spazio concordatoci adducendo minacce alla sicurezza dell’ordine pubblico, dopo consultazione col Comune e millantando anche un parere in questo senso delle Forze dell’Ordine – ricorda Giacomo Segantini, presidente dell’Anpi legnaghese -. La situazione di sicurezza ci era in realtà garantita dalle Forze dell’Ordine con estrema chiarezza. Effettivamente qualcuno aveva fatto circolare voci di disordini, ma erano, appunto, solo voci. Altri motivi addotti per annullare la nostra iniziativa erano che essa sarebbe politicizzata e divisiva in quanto “antifascista”«.
«Ora viene da chiedersi se il Comune di Bovolone, dopo giorni che circola questa notizia, si può permettere che si faccia una tale provocazione: un evento di natura fascista in luogo pubblico di cui non c’è stata nessuna smentita – conclude l’Anpi -. C’è da chiedersi se, al di là del pessimo gusto che tale iniziativa provocatoria rappresenta, non ci sia in essa apologia di fascismo, cioè della più ripugnante e devastante esperienza che ha vissuto il nostro Paese: dallo squadrismo degli anni venti del secolo scorso, alla criminale dittatura guerrafondaia che portò allo sfascio l’Italia. Infine, non avendo mai fatto i conti col passato fascista esso continuò a deteriorare la vita repubblicana con la strategia della tensione che insanguinò ancora l’Italia fino agli anni ’80, senza dimenticarne i legami con la criminalità organizzata».
Nella foto il sindaco di Bovolone, Orfeo Pozzani, e il volantino che annuncia la cena.