«L’Unione Europea continua ad evitare di affrontare seriamente la questione-Brennero». Paolo Borchia, eurodeputato veronese della Lega, commenta così la risposta della Commissione europea ad un’interrogazione presentata assieme al collega Marco Campomenosi sul tema delle limitazioni al traffico pesante attraverso il valico del Brennero imposte dall’Austria come strumento anti inquinamento da Pm 10.
«Da mesi la Lega chiede spiegazioni a Bruxelles, inutilmente sulla situazione che si è creata al Brennero per il contingentamento di Tir deciso dall’Austria. Nella risposta all’ennesima interrogazione scritta sulle assurde restrizioni unilaterali, si legge che la Commissione “sta valutando” se i provvedimenti siano giustificati e afferma di impegnarsi “a proseguire il dialogo” con Austria, Germania e Italia per trovare una soluzione – spiega Borchia -. È da oltre un anno e mezzo che stanno valutando, una situazione grottesca e drammatica per l’economia italiana. Non solo: l’Ue giustifica le scelte dell’Austria parlando di qualità dell’aria, condannando interi settori produttivi e sacrificando le imprese italiane, già duramente colpite dalla pandemia, sull’altare dell’ambientalismo, dimenticando che i percorsi alternativi per i mezzi sono più lunghi e potenzialmente ancora più dannosi per l’ambiente. E non c’è nemmeno alcuna menzione di misure compensative per rimediare ai danni arrecati alle imprese, mettendo a rischio almeno 30 miliardi di euro all’anno di esportazioni, con evidenti conseguenze negative anche in termini occupazionali».
«Ancora una volta, Bruxelles, solitamente rapida ed efficiente quando si tratta di sanzionare l’Italia, su questo fronte si conferma totalmente assente e vergognosamente lontana anni luce dai problemi dei territori – conclude Borchia -. Basta parole: servono fatti concreti».