Giovedì 29 ottobre sono stati trasferiti, su indicazione della Prefettura di Verona, 30 profughi, di diversa provenienza, all’hotel Rizzi di località Crocioni a Bussolengo. I nuovi arrivati vanno ad aggiungersi ai circa 60 già presenti nel medesimo hotel e ai 20 ospitati presso l’hotel Centro Turistico Gardesano, di via Pastrengo sempre a Bussolengo da circa un anno.
«Come amministrazione non abbiamo mai ostacolato le decisioni assunte dalla Prefettura, ma questa volta non trovo corretto far diventare un “ghetto” quella zona solo perché altri Comuni non hanno o non vogliono trovare ambienti disponibili per l’accoglienza – sottolinea il sindaco di Bussolengo, Paola Boscaini -. Credo che le Istituzioni dovrebbero trovare i modi di diluire le presenze tra tutti i Comuni e non favorire le concentrazioni che possono diventare molto pericolose per una civile convivenza. Si segnala che tra i profughi vi sono anche quattro donne in gravidanza, e una ventina di giorni fa è nato un bambino, già trasferito nei giorni scorsi, con tutta la famiglia, in un appartamento a Verona».
Durante questo anno, solo quattro profughi ospitati a Bussolengo hanno trovato una collocazione nello svolgimento di attività socialmente utili presso i giardini di via De Gasperi e presso il cimitero, coadiuvando il personale addetto alla manutenzione di questi siti, e ora il Comune pensa anche di utilizzarli in altre attività agli impianti sportivi comunali.
«Ad oggi i Comuni che si accollano l’onere di gestire l’ospitalità dei richiedenti asilo, sono pochi e la Prefettura dovrebbe agire con maggiore determinazione verso i comuni reticenti», dice l’assessore ai servizi sociali, Stefania Ridolfi, mentre il consigliere comunale Ugo Piccoli, sottolinea che «con l’arrivo dell’inverno e la notevole riduzione di turisti, numerose strutture ricettive hanno dato la disponibilità all’accoglienza. È solo una questione di convenienza economica, un’opportunità di guadagno; che però si ripercuote sul tessuto sociale dei territori ospitanti».