Presentato oggi in Provincia a Verona dal presidente Antonio Pastorello il calendario della stagione venatoria 2015/2016, davanti a Stefano Casali, consigliere regionale; Andrea Sardelli, consigliere provinciale con delega alle Politiche del settore faunistico (caccia e pesca) e Ambiente; Anna Maggio e Damiano Cappellari, rispettivamente comandante e vicecomandante del Corpo di Polizia Provinciale; i presidenti delle Aziende faunistiche venatorie, dei Comprensori Alpini, degli ATC e delle Associazioni dei cacciatori.
La stagione venatoria regionale 2015-2016 si aprirà ufficialmente il 20 settembre 2015 per concludersi il 31 gennaio 2016. L’apertura generale della caccia è unica per tutta l’Italia e interessa le principali specie, come ad esempio il fagiano, la starna, l’allodola, i tordi, le anatre e la lepre. La Regione, attraverso il calendario venatorio, ha comunque previsto alcune restrizioni della tempistica di prelievo all’interno delle Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.).
L’apertura interessa sia le zone di pianura e collina, rappresentate dagli Ambiti territoriali di caccia, che quelle di montagna, rappresentate dai Comprensori alpini, oltre che degli istituti venatori privatistici. La caccia nella zona alpina è stata ulteriormente regolamentata dalla Provincia prevedendo specifiche limitazioni, come richieste dagli stessi Comprensori: ciò si è reso indispensabile in considerazione delle diverse caratteristiche ambientali presenti. Inoltre, negli Ambiti territoriali n. 3 “Mincio” e n. 5 “Tartaro” sono previste alcune restrizioni alla caccia alla fauna stanziale, con l’obiettivo di una sua maggiore salvaguardia.
Nessuna novità per i circa 7.500 cacciatori della provincia di Verona che si apprestano ad entrare in azione: le regole della caccia per questa stagione sono, di fatto, uguali a quelle delle passate stagioni, sia in termini di periodi che di carnieri. La settimana venatoria inizia il lunedì; sono giorni di divieto per ogni forma di caccia il martedì e il venerdì di ogni settimana anche se festivi. Ogni cacciatore, indipendentemente dal tipo di caccia esercitato, può cacciare per tre giorni settimanali a scelta, con integrazione di due giornate per la sola caccia alla fauna migratoria da appostamento nei mesi di ottobre e novembre limitatamente al territorio soggetto a gestione programmata della caccia.
Alcune specie sono soggette ad eccezioni per tempistiche e modalità di caccia. Tra questi alcuni ungulati (animali dotati di zoccoli) come capriolo, camoscio, cervo e daino, il prelievo dei quali è consentito, sulla base di piani di abbattimento predisposti dalla Provincia, già da giugno (anche se si è interrotto per tutto il mese di luglio) e chiuderà, con il daino, al 28 febbraio. Per altre specie, inoltre, come il merlo, la tortora, la ghiandaia, la gazza, la cornacchia nera, la cornacchia grigia e il colombaccio la caccia è iniziata già a partire dal 2 settembre anche se solo da appostamento.
Per quanto riguarda invece il cinghiale, il suo prelievo inizierà a partire dal 1° novembre sino al 31 gennaio, anche se già dal 15 agosto è stata prevista la possibilità di cacciarlo da altana.
Anche il giorno di chiusura dell’attività venatoria ha delle variazioni: sarà anticipato per specie come la lepre, la beccaccia, il fagiano, la quaglia; mentre per la ghiandaia, la gazza, la cornacchia nera e la cornacchia grigia è prevista dalla Regione la possibilità di prelievo sino al 10 febbraio.