
La festa della Pastasciutta Antifascista si terrà venerdì 26 luglio al Parco Unità d’Italia di Casaleone. È promossa dalla sezione Anpi (Partigiani d’Italia) di Legnago e Basso Veronese, con il patrocinio dell’Istituto “A. Cervi”. Aderiscono alla festa Cgil, Cisl, Uil, Isers, Arci. La manifestazione “Pastasciutta Antifascista” che da alcuni anni si svolge in tante parti d’Italia si richiama alla data del 25 luglio 1943, giorno della caduta del fascismo e dell’arresto del duce. La manifestazione rievoca l’evento che la famiglia Cervi organizzò, con il concorso di altre, per festeggiare la caduta del fascismo, offrendo gratuitamente la pastasciutta a tutti i compaesani nella piazza del paese, a Campegine di Reggio Emilia.
La caduta del fascismo rappresentò in quel fine luglio del ’43 uno scoppio di gioia generale in tutta Italia in quanto si riteneva prossima la fine della guerra e il ritorno della libertà. Non sapevano a Campegine, come nel resto d’Italia, che la libertà era lontana da venire. Tuttavia, nell’immediato prevalsero gioia ed ottimismo. Non ci furono atti di violenza verso i rappresentanti del regime fascista dissoltosi come neve al sole, non ci furono rese dei conti per le prepotenze subite nei vent’anni di violenze e di soppressione di libertà, né all’annuncio della caduta di Mussolini, né durante i 45 giorni che precedettero l’annuncio dell’armistizio. Con questa festa si vuole rievocare quella giornata e il clima festoso, di gioia popolare, che la famiglia Cervi interpretò offrendo a tutti, indistintamente, la pastasciutta.
Dotati di forti convincimenti democratici e cattolici, i sette fratelli Cervi presero attivamente parte alla Resistenza e presi prigionieri, furono torturati e poi fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
La festa Pastasciutta Antifascista di Casaleone inizierà alle 20 con la distribuzione gratuita della pastasciutta. A seguire l’intervento di Livio Zerbinati, ricercatore di storia contemporanea dell’Istituto di studi e ricerche storiche e sociali (SERS) a conclusione le musiche combat folk dei R’ossi da Brodo.