«Presenterò una mozione in consiglio regionale che impegni il Governo a vietare e sanzionare l’uso sulle spiagge italiane del burkini. Contestualmente predisporrò un disegno di legge regionale che vieti e punisca pecuniariamente l’utilizzo di questo abbigliamento anche nei litorali e laghi veneti. Un abbigliamento simbolo di imposizione, “oscurantismo” e fanatismo, che non rappresenta i nostri usi e costumi». Così il veronese Stefano Casali, capogruppo a Palazzo Ferro Fini della Lista Tosi, sul caso “burkini” e sulla decisione presa dalla autorità francesi di vietarlo nelle località balneari d’Oltralpe.
Il consigliere regionale, annunciando che presenterà la settimana prossima apposite mozioni di legge sull’argomento, sottolinea: «Plaudo a quanto già fatto da molte amministrazioni comunali della Costa Azzurra e a quanto affermato in merito dal Primo Ministro francese, Manuel Valls, che ha definito il burkini non un costume da bagno ma “l’espressione di un’ideologia basata sull’asservimento della donna, incompatibile con i valori della Francia e della Repubblica”. Condivido il suo pensiero, perché rappresenta un simbolo di arroganza, di sopraffazione e violenza nei confronti delle donne, che vengono costrette dai mariti poligami islamici a indossare tali costumi. Un’imposizione oscurantista, che va vietata perché frutto di obblighi e non di scelte».