Ieri, venerdì 31 luglio, subito dopo lo svolgimento dell’assemblea dei soci che ha approvato la trasformazione in Spa e l’apertura all’entrata di Generali nel capitale sociale con il 24,4%, la Guardia di Finanza di Verona, su mandato della Procura della Repubblica di Verona e in relazione ad accertamenti ispettivi della Consob, ha effettuato una perquisizione e un’acquisizione di documentazione nella sede sociale di Verona, notificando ad alcuni esponenti aziendali un’informazione di garanzia sull’ipotesi di violazione dell’art 2636 CC (illecita influenza sull’assemblea). Le informative di garanzia sono state consegnate al presidente Paolo Bedoni, al direttore generale Carlo Ferraresi e al segretario del cda Alessandro Lai.
In un comunicato la società ribadisce «l’assoluta correttezza e regolarità delle operazioni assembleari oggetto dell’indagine, le ultime due delle quali avvenute, tra l’altro, con l’intervento di un rappresentante designato indipendente, quale Computershare Spa, e quindi attraverso meccanismi di raccolta e di voto soltanto informatici e senza il coinvolgimento della società e di sue strutture; donde l’impossibilità per queste di intervenire o incidere sul voto espresso dai soci».
A sollevare dubbi su tutta l’operazione che vede un aumento di capitale da 500 milioni, richiesto dall’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni per far rientrare la società nei limiti richiesti di solvibilità, era stata soprattutto Casa Cattolica, realtà che riunisce i soci contrari alla trasformazione in Spa e a quella che hanno definito una «svendita» a Generali. A rappresentarla Michele Giangrande, Germano Zanini, Maurizio Zumerle e Paola Boscaini che hanno presentato sia un esposto alla Consob sia un’impugnazione al Tribunale di Venezie di entrambe le assemblee societarie ora finite sotto la lente della Procura della Repubblica.
«La società ha dato immediata e piena collaborazione all’autorità investigativa ed ha fiducia nella rapida attività dell’autorità giudiziaria. In ogni caso la società tiene a precisare che le delibere assunte nell’assemblea del 31 luglio 2020 sono valide a tutti gli effetti e che l’importante operazione con Generali proseguirà come previsto», conclude la nota di Cattolica.