«La relazione della Commissione, parla di rubinetti contaminati, ma una strage di neonati durata due anni non può essere liquidata così. Non come un incidente. Non si pensi di scaricare tutto su qualche operatore: la catena delle responsabilità è corta e chiara. Sopra ai dirigenti dell’Ospedale di Borgo Trento, c’è il responsabile dell’Azienda Sanitaria, direttamente nominato da Zaia».
Non ci sta Manuel Brusco, consigliere regionale m5s Veneto, alla versione con cui oggi il presidente della Regione, Luca Zaia, è intervenuto sulla dolorosa vicenda dei neonati morti ed infettati da Citrobacter all’ospedale della Donna e del bambini di Verona.
«Il governatore ha ruolo e autorità per intervenire subito, chiedendo immediati chiarimenti e anche sospendendo i responsabili dalle loro funzioni. La magistratura indaga e attribuirà eventuali responsabilità legali, ma subito si pone una questione morale. Non è pensabile che con quella povera mamma davanti ai cancelli, nell’ospedale e negli uffici che lo amministrano, tutto continui come prima», accusa Brusco.
«Se Zaia ha perlomeno rispetto per i genitori dei bambini morti o resi disabili per sempre, prenda subito dei provvedimenti – conclude Brusco -. Quanto è accaduto è una macchia spaventosa nel racconto quotidiano di una sanità veneta di eccellenza, nella quale tutto funziona alla perfezione. C’è una madre disperata che chiede giustizia davanti all’ospedale dove la sua piccola è morta. Un dolore che merita due volte rispetto e ascolto».