La “verità” del personale dell’ospedale della Donna e del Bambino di Verona sul caso Citrobacter è stata messa nero su bianco in un comunicato e raccontata oggi, davanti al padiglione 30 di Borgo Trento, dal segretario generale della Uil funzione pubblica di Verona, Stefano Gottardi.
Anzitutto, il comunicato inizia esprimendo «profonda vicinanza ai genitori e ai parenti coinvolti in questa terribile vicenda», per poi chiarire che «le norme igieniche (delle mani e delle superfici) sono state rispettate: la relazione della Commissione ispettiva riporta un consumo inferiore di Gel disinfettante, ma questo è un indice e non la prova di mancanza di igiene, infatti, i tamponi eseguiti sulle mani del personale sono risultati tutti negativi per Citrobacter!». Ma non solo: «Il personale non sapeva della positività per Citrobacter riscontrata nei filtri dei rubinetti, ne è venuto a conoscenza con la pubblicazione dei giornali online; la direzione non ha avvisato immediatamente che l’acqua che adoperevano dai rubinetti era contaminata!».
Due affermazioni pesanti che la Uil Fpl di Verona fa dopo aver letto la relazione della Commissione ispettiva nominata dalla Regione Veneto e dopo l’assemblea tenutasi nel pomeriggio di ieri con il personale infermieristico e gli operatori socio sanitari della Terapia intensiva neonatale e della Terapia intensiva pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Verona.
«Abbiamo fiducia nell’operato della Magistratura e chiediamo di fare presto luce su tutta l’intera vicenda – ha sottolineato Gottardi -. Vogliamo affermare all’opinione pubblica che fin dall’inizio dell’intera vicenda tutto il personale infermieristico si è messo a disposizione della direzione per trovare e stanare la causa della terribile infezione, andando oltre gli obblighi che regolano il lavoro dipendente. Tutto questo è stato fatto per il bene della collettività e di tutti i bambini! Riteniamo “avvilenti” e “fuori luogo” alcune affermazioni fatte da politici locali e regionali che hanno additato il personale come i veri responsabili dell’infezione, con notizie false come per il latte utilizzato per i bambini prematuri ed i neonati, il quale non viene preparato con “l’acqua del rubinetto”».
«Il personale è rammaricato ed arrabbiato della totale assenza dimostrata dal datore di lavoro, abbandonato alla “gogna mediatica” – riprende il comunicato -. Sono state messe in dubbio l’integrità morale, le competenze e la reputazione professionale. Questo personale è vittima del sistema, in quanto non ha ricevuto le dovute informazioni quando doveva riceverle immediatamente e non ha avuto la possibilità di esprimere le proprie perplessità su ciò che poteva sospettare per la mancanza di un sistema che permettesse di farlo. Così, oggi, si trasformano i nostri professionisti dell’efficiente sistema sanitario nazionale pubblico in una sorta di delinquenti – conclude Gottardi -. Chiediamo alla politica venuto il momento di rispondere anche alle nostre segnalazioni, fatto mai avvenuto».