«Preferisco esprimermi come funzionario che come militante e, essendo la parte lesa da quel volantino, sono contenta del provvedimento preso nei confronti di Giarola, di cui peraltro la sezione di Angiari aveva richiesto l’espulsione. Mi sono costituita parte in causa, sporgendo querela sia sul piano civile sia su quello penale e chiederò i danni».
Marina Meletti, segretario della Lega Nord di Angiari, commenta così la vicenda della sospensione comminata dal partito a Luciano Giarola, segretario del Carroccio legnaghese. Ma la sua è una soddisfazione a metà, poiché la medesima “punizione”, 6 mesi di sospensione, è toccata anche a lei: «Non capisco…se io sono la parte lesa, perché punire anche a me?! Ho già chiesto spiegazioni alla segreteria provinciale per conoscere le motivazioni e farò ricorso. È tutto molto strano…a Castagnaro ci sono state anche delle espulsioni per essersi candidati in una lista diversa da quella della Lega, ma anche a Minerbe hanno fatto così però li hanno fatto un’altra cosa (il segretario provinciale Paolo Paternoster ha infatti riaccolto a braccia aperte il sindaco Andrea Girardi, la cui candidatura era stata prima ufficializzata e poi sconfessata dal Carroccio, che aveva successivamente puntato su Giovanni Pesenato, nda). Aspetto che si pronunci il direttivo (una riunione è fissata per stasera, nda)».
Nel frattempo, dalla Lega Nord di Legnago, il vice-segretario Nicola Scapini fa sapere che la segreteria non ha fatto trapelare alcunché sul provvedimento a Meletti: «La segreteria non ha comunicato nulla ufficialmente a nessuno. Se poi qualcuno dei presenti ha parlato coi giornalisti…». (F.Z.)