Monta il caso Cattolica a Verona. Poche ore fa, con un comunicato, l’Associazione Verona Network (che rappresenta 60 associazioni imprenditoriali e sociali veronesi), l’Associazione Innovazione Valpantena Lessinia e l’Associazione Veneto Si TAV, attiva per lo sviluppo delle infrastrutture sul territorio Veneto, hanno chiesto, l’annullamento dell’assemblea ordinaria e straordinaria di Cattolica Assicurazioni indetta per domani, sabato 27 giugno, «per le gravi violazioni procedurali e statutarie».
«L’Assemblea Straordinaria e Ordinaria dei Soci di Cattolica Assicurazioni 2020 che si terrà in seconda convocazione domani 27 giugno 2020 è da annullare prima che la stessa si celebri – dice Germano Zanini, socio di Cattolica Assicurazione e direttore della Settimana Veronese della Finanza, Economia e del Lavoro per la tutela del risparmio dei veronesi e per lo sviluppo del territorio -. A prescindere dall’incredibile complessità burocratica, solo una parte dei 18 mila soci ha ricevuto nei termini previsti dalla statuto la documentazione per poter esprimere la delega con istruzioni di voto al rappresentante designato entro il 24 giugno. Non solo, si stima che parte consistente degli stessi soci, probabilmente diverse migliaia, ha ricevuto la documentazione di voto nelle proprie abitazioni, nei giorni successivi il 24/6, non potendo di fatto votare».
Ma non solo: «Anche quella parte dei soci che ha ricevuto la documentazione di voto nei tempi legittimi, mai avrebbe votato un aumento di capitale se fosse stata al corrente che lo stesso sarebbe stato riservato ad un nuovo azionista industriale sconosciuto, esterno alla compagnia (e quindi non socio), che in 15 giorni di trattativa impone la trasformazione della società in Spa e con soli 300 milioni di euro, di fatto si assicura il controllo e il futuro della società che al 31 dicembre 2019 ha un patrimonio netto consolidato di 2 miliardi e 351 milioni», accusano le tre associazioni.
Per questi motivi, le tre associazioni chiedono che su annulli l’assemblea di domani e che «venga rinviata ad una data che permetta a tutti i soci di essere veramente edotti dalle reali intenzioni della governance della società e quindi, consapevoli del proprio futuro, poter liberamente e consapevolmente esercitare il proprio diritto di voto».
«Nel remoto caso che la illegittima assemblea si celebrasse – dichiara Zanini – la stessa sarà impugnata nelle sedi competenti per le gravi violazioni di cui sopra».