«Ho deciso di candidarmi con Alessandra Moretti nella lista Veneto Civico perché garantisce un cambiamento autentico sin dal programma, che prevede una riduzione netta degli emolumenti dei consiglieri regionali presenti e passati, vitalizi compresi, e riporta in essere il sostegno alle amministrazioni comunali attraverso il fondo per la sicurezza, azzerato dal governatore Zaia». A dirlo è Moreno Garziera, già luogotenente dei carabinieri a Cerea per 17 anni, che oggi ha annunciato la sua candidatura a fianco di Alessandra Moretti nelle fila della lista che raggruppa le persone, esponenti della società civile, che hanno già esperienza amministrativa.
Vista l’esperienza professionale del carabiniere in congedo Garziera, impegnato anche in missioni all’estero in Bosnia e Kosovo, centrale nel suo programma di mandato è il tema della sicurezza. «Credo sia fondamentale una incentivazione della cittadinanza attiva a fianco dei sindaci e delle polizie locali nel controllo del territorio – spiega Garziera – ma non in maniera arruffata ed elettoralistica come abbiamo visto fare anni fa da alcuni politici che facevano ronde notturne a favore di telecamera dei tg. Credo che gli attivisti delle associazioni d’arma ad esempio possano essere utili nella sorveglianza di parchi e giardini pubblici. Esperienze di questo tipo sono già realtà a Treviso, città amministrata dal sindaco Manildo, del centrosinistra».
«L’amministrazione Zaia ha ridotto del 90% il fondo che la Regione destinava al sostegno di iniziative di sicurezza attiva e passiva per il territorio veneto – accusa quindi Garziera -. I sindaci non possono essere lasciati soli a fronteggiare le operazioni di sicurezza di prossimità a favore di cittadini e negozianti».
Ed infine una nota personale, Moreno Garziera annuncia di essere pronto a rinunciare allo “stipendio” da consigliere regionale. «Godo già della pensione di anzianità per i quasi 40 anni di servizio nell’arma dei carabinieri – spiega il candidato consigliere – il primo atto del mio mandato dopo l’elezione sarà studiare con gli uffici la rinuncia al compenso da consigliere regionale. Non sarebbe etico, per uno come me che ha sempre servito lo Stato, cumulare emolumenti. Una pensione, se si ha una vita morigerata, può bastare».