La Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona negli scorsi giorni ha arrestato a Cerea per traffico di stupefacenti tre soggetti: due albanesi e un tunisino, sequestrando 2,5 chili di eroina purissima scoperti in quella che si è dimostrata una vera fabbrica della droga con tanto di presse idrauliche, frullatori, macchine per il sottovuoto, bilance di precisione nonché i telai in acciaio e gli stampi appositi per il confezionamento delle cosiddette “mattonelle” di sostanza stupefacente.
I militari, in servizio nel Comune di Cerea, a seguito di alcuni movimenti sospetti, hanno intimato l’alt al soggetto di origine tunisina che al momento del controllo ha tentato, senza successo, in tutti modi di sfuggire ai militari, abbandonando l’autovettura su cui viaggiava e dandosi a una repentina fuga, immediatamente interrotta dai finanzieri. Il motivo di tanta fretta nel tentare di dileguarsi è apparso chiaro sin da subito, visto il ritrovamento all’interno dell’autovettura di 500 grammi di eroina: quella che in gergo viene indicata come la cosiddetta “mattonella”.
Sono subito scattati mirati accertamenti per ricostruire i luoghi frequentati dal tunisino nel corso della giornata, che hanno consentito di individuare in un immobile abitato dall’uomo sempre a Cerea il possibile centro di smistamento della droga. A seguito delle risultanze investigative sono state effettuate perquisizioni domiciliari all’interno di alcuni appartamenti, ed è stata così scoperta una vera e propria fabbrica-laboratorio dedita al confezionamento di stupefacente, dove sono stati rinvenuti e arrestati gli altri due soggetti di origine albanese.
Sono stati sequestrati complessivamente circa 2,5 chilogrammi di eroina purissima, 3 kg di sostanza da taglio, 2 presse idrauliche, frullatori, macchine per il sottovuoto, bilance di precisione nonché i telai in acciaio e gli stampi appositi per il confezionamento delle cosiddette “mattonelle”. Nel corso delle operazioni è stato altresì sequestrato denaro contante pari a 6000 euro, due autovetture, alcuni telefoni cellulari e quantitativi minori di marjuana e hashish. I tre soggetti, al termine delle operazioni, sono stati tradotti in carcere di Montorio, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dove sono ancora detenuti.