L’ultimo film scritto e diretto da Ermanno Olmi, “Torneranno i prati” (80’, Italia 2014), verrà proiettato giovedì 20 agosto (alle 21) al Teatro di Cerro Veronese per aprire la ventunesima edizione del “Film Festival della Lessinia”.
Una ballata malinconica, girata interamente sull’Altopiano di Asiago in occasione del centenario dalla Grande Guerra, imperdibile sul grande schermo. È quanto propone la serata, a ingresso gratuito, che idealmente conclude la serie di proiezioni che, dall’inizio di luglio, hanno portato il Film Festival a fare tappa in alcuni Comuni della montagna veronese, vicentina, trentina con la presentazione delle opere premiate nella storia ventennale della manifestazione cinematografica.
Il lungometraggio di Ermanno Olmi è un invito alla riflessione contro la colpevole indifferenza. Liberamente ispirato al racconto “La paura” di Federico De Roberto del 1921, si svolge nel tempo di un’intera ed intensa nottata. Tutto ciò che la macchina da presa narra, una scena dopo l’altra, è realmente accaduto ed è parte del vissuto collettivo, come spiega stesso regista: «E poiché il passato appartiene alla memoria, ciascuno lo può evocare secondo il proprio sentimento».
Prima Guerra Mondiale, fronte italiano di Nord Est, avamposto di alta quota a pochi metri dalla trincea nemica dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917. Intorno ci sono soltanto cumuli di neve e silenzio; dentro nella trincea italiana si ritrovano il freddo, la paura, la stanchezza, la rassegnazione e gli ordini insensati che arrivano telefonicamente da qualche scrivania lontana per mandare i soldati verso un inutile suicidio.
«Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te. Tanto che la pace della montagna diventa un luogo dove si muore», motiva ancora Olmi, nella scheda di introduzione del film (produzione Cinema Undici e Ipotesi Cinema con Rai Cinema) tra i cui interpreti ci sono Claudio Santamaria, Niccolò Senni, Camillo Grassi, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti. La trincea è come una tomba di morti. Ma lassù, dove sono sparsi migliaia di cadaveri, è destinato purtroppo a calare il silenzio: torneranno a pascolare le mucche, torneranno i prati, e tutto sarà dimenticato.
Da venerdì 21 agosto, la rassegna si sposta in piazza Marconi, a Bosco Chiesanuova, dove alle 19 aprono la Libreria della Montagna, con le ultime novità editoriali proposte dalla Gianni Bussinelli Editore, e l’Osteria del Festival nella quale degustare prodotti della tradizione locale grazie a Lo Scrigno del Buongustaio, Consorzio Monte Veronese Dop e i vini di Cantina Bertani.
La sera si conclude, alle 21, sulle note del blues con il concerto di anteprima, a ingresso libero, del Fostroo Trio Blues composto da Cristiano Zanini, Enrico Morello e Stefano Sartorelli. Una commistione tra la mitologia del Mississippi e quella dell’altopiano cimbro, con grandi classici del genere e composizioni originali in cui il dialetto della Lessinia si mescola all’inglese. Per l’occasione, il trio presenta l’album del debutto: Sta tèra.