Domenica sfortunata per il Riboli team targato Autozai Petrucci Contri nella trasferta in Toscana, dov’era in programma la 57^ Coppa “29 Martiri di Figline di Prato”, storica manifestazione a cui nel corso degli anni hanno preso parte nomi di spicco del ciclismo mondiale, quest’anno riservata alla categoria Juniores.
La gara, organizzata dalla ASD Poli Sport di Mercatale Valdarno con il patrocinio dei cinque comuni attraversati (Prato, Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo) si è sviluppata su un percorso di 95 km particolarmente impegnativo, che ha interessato quasi tutti i territori della provinvia pratese. 81 gli atleti al via. Prima della partenza osservato un minuto di silenzio per Donatello Saccenti, anima della corsa per tanti anni.
Dopo pochi chilometri Omar Dal Cappello viene subito coinvolto in una caduta; cambio bici e pronto aggancio al gruppo dei fuggitivi, che mantiene un vantaggio dai 30 ai 40 secondi sugli inseguitori. Dopo aver completato le quattro tornate del circuito iniziale nel territorio di Montemurlo, gli atleti si sono poi cimentati con la rampa di Schignano, dove si è decisa la corsa. Sul traguardo di Figline passerella trionfale per i due atleti dell’UC Casano Lorenzo Giordani e Ludovico Crescioli, che chiudono in 2h16’16 alla media dei 42,138 km/h. Terzo posto per Federico Savino (Work Service Speedy Bike).
«Abbiamo alternato ottimi spunti individuali a qualche momento di pausa – così il tecnico Mauro Bissoli – Siamo stati subito condizionati dalla caduta di Omar, che ha dovuto cambiare la bici ed è ripartito stringendo i denti. Lì è stato bravo a rientrare sul gruppo che era andato in fuga, poi con Pasquotto hanno provato ad animare i quattro giri bassi, ma il vantaggio è sempre rimasto intorno ai 40”. In quel momento da dietro potevamo proteggere un po’ meglio la fuga. La Work Service si è incaricata di chiudere proprio prima della salita e la corsa è esplosa, con i primi quattro che hanno preso il largo.
Diciamo che siamo soddisfatti a metà. Abbiamo attaccato, ci siamo mossi bene, Pasquotto ha fatto 80 km da leone nonostante fosse ancora mezzo influenzato, ma rispetto a domenica scorsa ci è mancato il collante per prendere di slancio la parte finale. Poi siamo ancora in credito con la fortuna. Sicuramente la caduta ha limitato Omar, che è arrivato nel gruppo per il quinto posto, ma non è più riuscito ad alzarsi sui pedali per le conseguenze dell’episodio che lo ha coinvolto. Ora ci aspettano le ultime due gare della stagione, se riusciamo a migliorare la lettura di alcune situazioni tattiche possiamo ancora puntare al risultato».