Premiati i vincitori del concorso “Gli effetti e le conseguenze della Prima Guerra Mondiale nel mio paese”, ideato da Primo Giornale, Crediveneto e Libreria Mondadori Ferrarin di Legnago, e destinato alle scuole primarie e secondarie (di primo e secondo grado). Giovedì 25 giugno alle 18 alla Libreria Ferrarin di Legnago è stato il Provveditore agli Studi di Verona, professor Stefano Quaglia, a premiare, assieme al direttore di Primo Giornale, Massimo Rossignati, al vicepresidente di Crediveneto, Giancarlo Pasqualin ed al proprietario della Libreria Ferrarin, Giorgio Ferrarin, le classi e gli studenti vincitori della quarta edizione di questo concorso che, in quest’anno scolastico, chiedeva agli scolari un percorso di ricerca e ricostruzione degli effetti, degli avvenimenti, dei cambiamenti avvenuti nelle comunità e nella vita della gente a causa dei grandi eventi sconvolgenti della Prima Guerra Mondiale, della quale ricorrono i 100 anni dello scoppio del conflitto del 1915-18.
I lavori, giudicati dalla redazione di Primo Giornale, con i più interessanti pubblicati sulle pagine del giornale durante quest’anno scolastico, hanno visto selezionati i tre vincitori premiati con tre buoni d’acquisto della Libreria Ferrarin: 1 buono d’acquisto da 100 euro alla classe III B dell’Istituto comprensivo di Minerbe “Berto Barbarani” per la ricerca “Gli effetti e le conseguenze della prima Guerra Mondiale nel mio Paese”; 1 buono d’acquisto da 200 euro a Fatima nazih, studentessa del liceo Cotta di Legnago, per il componimento legato alla poesia “Veglia” di Giuseppe Ungaretti; 1 buono d’acquisto da 300 euro alle classi IV A e V B, di scienze applicate del liceo Da Vinci di Cerea per il lavoro “Economia di guerra in un paese della Bassa Veronese: Cerea durante la Grande Guerra”.
Un premiazione che ha visto anche la presentazione del libro del giornalista veronese Giovanni Priante “Una città al fronte. Verona e la grande guerra nelle cronache dell’Arena” (Scripta Edizioni). nel quale l’autore attraverso la lettura delle pagine del giornale Arena (quotidiano che veniva giornalmente inviato al fronte) racconta come la città abbia vissuto quei drammatici anni, dalle manifestazioni pro e contro l’ingresso dell’Italia nel conflitto, al bombardamento austriaco che colpì piazza delle Erbe il 14 novembre 1915, dai giorni di paura dopo la sconfitta di Caporetto, fino alla grande gioia per la vittoria finale.
Ma, oltre all’aspetto militare, si pone attenzione soprattutto sulla vita cittadina, sulle enormi difficoltà che la popolazione veronese dovette affrontare. Vengono testimoniate la presenza iniziale delle opposte fazioni di interventisti e non, con i relativi accalorati comizi e manifestazioni iniziali; le associazioni di volontariato, le condizioni psicologiche ed economiche tanto del popolo quanto dei reduci, e anche le iniziative istituzionali atte a migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei combattenti con petizioni, offerte, consigli e leggi speciali.