Zaia restringe ancora le maglie per contenere il virus con l’ordinanza entrata in vigore da oggi, mentre il sindaco di Verona, Federico Sboarina, riapre il mercato in piazza Erbe. È la discrasia di messaggi arrivata, ancora una volta, in queste da due diverse istituzioni sull’emergenza Covid.
Da una parte la nuova ordinanza regionale restringe, fino al 3 dicembre, le misure già attuate nelle ultime settimane, introducendo l’obbligo di indossare le mascherine anche quando si è seduti al tavolo di bar e ristoranti e il contingentamento delle presenze all’interno dei negozi, in base alla superficie dell’esercizio commerciale. Dall’altra, la decisione del Comune di Verona di riaprire il mercato di piazza Erbe.
«Anche in questo, come negli altri mercati, serviva una regolamentazione degli accessi che è stata condivisa con le categorie. È stata trovata, infatti, una soluzione per creare un ingresso e un’uscita separati e gestire il flusso delle persone nell’unica corsia centrale – fa sapere il sindaco Sboarina -. Per il primo blocco di banchi si entra dal lato di via Cairoli si esce al Capitello a metà della piazza, girando sia a destra sia a sinistra. Il secondo blocco di banchi va dal Capitello fino alla fontana di Madonna Verona, da dove si esce. In pratica non sono utilizzabili i corridoi interni alla piazza fra le bancarelle. Per i banchi esterni, che dal Toloneo si affiacciano sul lato della strada o su quello dei bar, non sarà necessario entrare nella corsia centrale ma la vendita verrà effettuata direttamente verso l’esterno».
A gestire il tutto gli stessi ambulanti che «garantiscono quattro persone responsabili per il controllo degli assembramenti», assicura sempre il primo cittadino.