Banca di Verona e Vicenza, guidata dal veronese Flavio Piva (nella foto), va alla conquista di CereaBanca 1897. Il progetto di fusione per aggregazione è stato approvato oggi all’unanimità dai consigli di amministrazione di Banca di Verona e Vicenza e di CereaBanca 1897. Obiettivi principali dell’operazione sono il rafforzamento della presenza nel territorio storico di insediamento delle Bcc e, insieme, il suo ampliamento con il contestuale sviluppo di un’offerta di servizi più qualificati e la valorizzazione dei punti di forza dei due istituti affiliati al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea.
Dopo aver concluso, nel maggio scorso, l’unione tra Banca San Giorgio Quinto Valle Agno e Banca di Verona, il consiglio di amministrazione della nuova realtà “Banca di Verona e Vicenza” lancia, quindi, oggi il piano di aggregazione alla propria struttura operativa della storica Banca di Credito Cooperativo di Cerea, presente nel Basso Veronese da 124 anni e che, negli ultimi mesi, ha vissuto un periodo di forte cambiamento sotto la guida della Capogruppo Iccrea Banca. L’istituto ceretano, infatti, nel novembre 2020 ha visto l’intervento della holding nazionale che, dopo una serie di operazioni che avevano portato la banca a finanziare cordate di imprenditori nell’acquisto di società calcistiche come il Carpi ed il Livorno, esautorò l’allora presidente Luca Paolo Mastena e altri 5 componenti di quel consiglio d’amministrazione.
«Quella di Cerea è una realtà radicata e consolidata nel Basso Veronese, a Ostiglia e nei comuni contigui a Verona – commenta il presidente di Banca di Verona e Vicenza, Flavio Piva – e rafforzerà così la presenza della banca nel Veronese». «Il nostro è stato un dialogo approfondito su tutti i fronti – spiega Marco Pistritto, presidente di CereaBanca 1897- con l’obiettivo di assicurare alla base sociale e alla clientela l’avvio di un’operazione di valore e condivisa. Le dimensioni della struttura aggregante, la capacità organizzativa e di risposta della realtà bancaria che andremo a costituire sono una garanzia per la riuscita del piano».
L’Istituto che ne deriverà avrà 62 filiali, più di 400 dipendenti, oltre 18 mila soci. Il territorio di competenza della nuova Banca conterà 170 Comuni nelle province di Vicenza, Verona, Trento, Padova, Rovigo, Mantova e Treviso. L’iter prevede che il progetto, dopo l’assenso dei cda delle due Bcc e quello della Capogruppo, venga sottoposto alla Banca Centrale Europea per l’approvazione.