Barbara Cellini e Paola Bellomi, ricercatori dell’Università di Verona, sono tra i vincitori del bando progetto Sir, Scientific independence of young researchers, finanziato dal Miur, Miur, Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, e dedicato ai giovani ricercatori. In totale portano a casa finanziamenti per oltre 530 mila euro.
La ricercatrice Barbara Cellini è responsabile scientifico del progetto “Erythrocytes as carriers of oxalate-degrading enzymes: an innovative approach for the treatment of hyperoxaluria”. Il progetto, finanziato dal Miur con oltre 160.880 euro, è stato considerato tra i 55 migliori del settore Scienze della vita. L’iperossaluria è una condizione patologica che determina la formazione di calcoli renali in seguito all’aumento di ossalato, prodotto finale del metabolismo dell’uomo, nel sangue e nelle urine. Gli approcci terapeutici ad oggi disponibili sono poco efficaci e spesso invasivi. Il progetto di ricerca nasce per ridurre i livelli plasmatici di ossalato e la conseguente formazione di calcoli, incapsulando enzimi che lo metabolizzano all’interno dei globuli rossi.
Paola Bellomi, assegnista di ricerca all’università di Verona, si occupa, invece, del progetto “Esther, Enquiry on Sephardic Theatrical Representation”, selezionato tra i 40 migliori del settore Scienze umanistiche e sociali e finanziato con oltre 371 mila euro. La ricerca promuove lo studio della tradizione teatrale sefardita in ambito italiano, dalle origini a oggi. All’interno della storia dell’arte drammatica il teatro sefardita è un esempio dell’unione tra contesto storico, comunità sociale e produzione artistica, che ha dato come risultato un corpus originalissimo e per lo più sconosciuto.