22.2 C
Verona
30 Maggio 2023
Cronaca In evidenza ultimaora

Emergenza Coronavirus, 950 contagiati nelle case di riposo del Veronese ed oltre 130 decessi

L’emergenza Coronavirus nelle case di riposo del Veronese, dove i dati oggi parlano di oltre 130 morti, ha messo in luce prima di tutto la carenza cornica di personale. Un tema che, coniugato con la lunghezza del decorso della malattia che ha colpito anche tanti operatori delle stesse Rsa, ne ha messo a rischio la tenuta.

«Una tenuta che, pur nelle gravi difficoltà che abbiamo affrontato, il sistema veronese ha garantito reggendo a quest’emergenza epocale – hanno sottolineato il direttore generale dell’Ulss 9, Pietro Girardi, ed il direttore sanitario, Raffaele Grottola, nella videoconferenza tenuta oggi dedicata appunto al Covid 19 nelle case di riposo -. Tanto è vero che se l’Istituto superiore di sanità parla nel suo ultimo bollettino di un 44% a livello nazionale di casi da Coronavirus che hanno riguardo le Residenze sanitarie assistite, nel Veronese questo dato scende al 21%, con 950 tra ospiti ed operatori contagiati su un totale di 4500 casi di Coronavirus nel Veronese».

Numeri che poi si scontrano con il dramma degli oltre 120 anziani deceduti nel giro di due mesi, con strutture come l’ospizio di Villa Bartolomea con 37 ospiti deceduti per Covid 19, Legnago con 18 morti ed un intero reparto da 60 ospiti contagiato, o Sommacampagna con 18 ospiti deceduti , San Pietro in Cariano con 15 anziani deceduti e 49 positivo, a Lazise con 6 decessi, alla casa di riposo delle suore di Colà con 15 decessi, e il primo decesso domenica alla casa di ripos di San Bonifacio dove su 99 ospiti ben 80 sono risultati positivi.

«Ad oggi sono il 50% delle 80 case di riposo del Veronese, dove erano ospitati 5584 anziani, ha riscontrato casi di positivi al Coronavirus – ha precisato il dottor Grottola -. Oggi siamo in grado di effettuare circa 1800 tamponi al giorno ad ospiti ed operatori delle Rsa dell’Ulss 9 e il Veronese risulta la provincia del Veneto con il maggior numero di contagi in generale e di decessi per Coronavirus, con oltre 400 morti, dei quali circa 130 nelle case di riposo».

«Per far fronte a quest’emergenza l’Ulss 9 ha dato vita ad una task force con una squadra di infettivologhi, una che si occupa di effettuare i tamponi, una che cura la fornitura di dispositivi di sicurezza alle case di riposo, e la Unità di continuità assistenziale domiciliare che intervengono a sostegno dei coordinatori medici delle Rsa – ha detto Girardi -. La situazione è pesante e grave, ma abbiamo retto e il sistema ne sta uscendo. Per esempio, sul fronte della mancanza di operatori come Ulss 9 siamo riusciti a dirottare verso le case di riposo 97 operatori, dei quali 31 infermieri e 66 operatori sociosanitari. E qui con un grande lavoro di collaborazione anche con i sindaci che per esempio hanno trovato l’alloggio a questi operatori che provengono anche da fuori Regione. O la stessa Ater che ha messo a disposizione degli appartamenti».

«Sul fronte del materiale come Ulss 9 – ha concluso Grottola – siamo riusciti, dati di ieri, a fornire alle case di riposo 210550 mascherine chirurgiche, 45 mila mascherine Ffp2 e 1150 ffp3, 3500 camici, 6300 calzari e 690 visiere».

Condividi con:

Articoli Correlati

Primo Giornale in distribuzione nel Basso Veronese, sempre scaricabile e sfogliabile

mirco

Legnago, attivate dal Comune dieci postazioni di ricarica per auto elettriche

massimo

Cerea, il presidente della Camera Fontana non sarà ad Alterfestival per impegni istituzionali

massimo

Cerea, opposizione all’attacco sui 60 mila euro all’AlterFestival: «E aumentano le rette dell’asilo»

massimo

Verona, tavola rotonda su “Sviluppo e sostenibilità demografica” all’Università

massimo

Bovolone, incetta di medaglie ai campionati regionali di ginnastica ritmica per le atlete dell’asd La Perla

massimo