«La cancellazione del ProWein 2020 è un’iniziativa forte e clamorosa da parte dei tedeschi, ma per il sistema Italia può diventare un’opportunità». Lo spiega Christian Marchesini, vicepresidente nazionale e presidente regionale dei viticoltori di Confagricoltura, convinto che l’annullamento della grande fiera vitivinicola “rivale” di Düsserdolf sia l’occasione per dar vita a giungo ad im grande Vinitaly, ovviamente con l’auspicio che per allora l’emergenza coronavirus rientri.
«L’annullamento del ProWein, vetrina d’eccellenza del winebusiness internazionale solitamente in calendario prima di Vinitaly, è l’occasione per ridare fiducia al sistema vino Italia e ritrovare finalmente la coesione di tutta la filiera, facendo in modo che la prossima edizione del Vinitaly, spostata per l’emergenza Coronavirus da aprile a giugno, sia davvero unica – sottolinea Marchesini -. Bisogna però che ci sia una risposta forte da parte di tutti e che si agisca facendo squadra, evitando, come sempre, che ognuno lavori per il proprio campanile. Bisogna capire che la concorrenza non è tra le aziende vitivinicole di Fumane e Mezzane o di altri territori locali, ma con il mondo. Bisogna quindi che lavoriamo tutti assieme perché a Verona arrivino tanti dei buyer internazionali che non andranno a Düsserdolf e noi abbiamo tutte le carte in regola per offrire ciò che cercano, ma serve un’organizzazione impeccabile del Vinitaly, che sia ai massimi livelli. A questo proposito chiediamo che ci sia un coordinamento, da parte anche dello Stato, nel contribuire all’incoming, mettendo a disposizione risorse aggiuntive per le spese di viaggio dei visitatori stranieri, in modo da favorire il loro arrivo».