Nel corso dell’incontro promosso dalla Regione Veneto nella sede della Protezione Civile di Marghera, Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito tutta la disponibilità del sindacato a collaborare con le istituzioni locali e nazionali per contenere la diffusione del contagio sul nostro territorio del Coronavirus.
«Come Cgil Cisl e Uil abbiamo sottolineato – dichiara Christian Ferrari, segretario generale Cgil Veneto – la necessità di rinforzare i presidi sanitari, che stanno svolgendo un lavoro straordinario. Come sostenuto anche dal presidente Zaia, è grazie a questo impegno che sono stati individuati i focolai nella nostra Regione, con i casi di contagio che sono superiori agli altri Paesi europei proprio perché in Italia i controlli sono stati condotti in numero imparagonabile rispetto agli altri sistemi sanitari. A tutti i lavoratori pubblici, e in particolare agli operatori sanitari, va garantita ogni forma di tutela e di sicurezza».
«È poi necessario – prosegue Ferrari – un coordinamento, ad opera dei Prefetti, per tutti gli uffici pubblici in modo da regolamentare aperture e accesso ai cittadini in maniera univoca. Se nelle prime ore dell’emergenza sono comprensibili comportamenti difformi, il protrarsi di questa situazione determinerebbe disagi e comprometterebbe l’efficacia dell’azione di prevenzione, che comunque deve prevalere su ogni altra necessità».
«Al presidente Zaia e alla giunta – continua il segretario Cgil Veneto – abbiamo espresso timore per le conseguenze economiche che si abbatteranno sul mondo produttivo e del lavoro a cui, appare già chiaro, bisognerà rispondere con risorse e strumenti straordinari che dovranno venire predisposti. Anche da questo punto di vista è necessaria una cabina di regia unica tra istituzioni e parti sociali al fine di monitorare l’evoluzione della situazione e definire una strategia organica e coordinata di interventi».
«Serviranno – conclude Ferrari – soluzioni e risorse per garantire il lavoro da possibili riduzioni e sospensioni dell’attività. Avremo bisogno di ammortizzatori sociali per garantire il reddito a tutti: lavoratori di grandi, medie e piccole imprese, autonomi e partite Iva. Serviranno forme di tutela, ordinarie e straordinarie, per dare una copertura universale a tutto l’apparato produttivo veneto, a tutte le forme di lavoro – sia precario che stabile – e ad ogni dimensione aziendale, magari riesumando la cassa in deroga, prevedendo un suo utilizzo ampio e generalizzato e semplificando le procedure per accedervi. Anche l’Europa deve venirci incontro, attraverso deroghe significative al Patto di Stabilità, permettendoci di allestire un piano straordinario di interventi economici, finanziari e fiscali, a sostegno del nostro sistema produttivo in modo che non venga meno la sua continuità produttiva e che non ci sia un blocco generalizzato delle attività lavorative».