Senso di responsabilità e attenzione alla salute arrivano dall’Associazione Florovivaisti Veneti che suggerisce ai propri associati di non aprire i punti vendita al pubblico per contribuire al contenimento del contagio da Covid 19. La situazione epidemiologica nella nostra provincia e la volontà di contribuire al suo contenimento hanno suggerito ai Florovivaisti Veneti la massima cautela e senso di responsabilità verso l’intera popolazione decidendo di tenere chiuse le porte nelle proprie aziende nonostante la possibilità data nei giorni scorsi dal Governo per poter vendere piante, fiori, sementi, vasi, terricci.
«La situazione delle nostre aziende è drammatica – spiega Gianpaolo Girelli, presidente dell’Associazione Florovivaisti Veneti -. Ma ci rendiamo conto che in questo momento delicato aprire al pubblico rappresenterebbe un rischio per i nostri collaboratori, per le nostre famiglie e per i nostri clienti. La possibilità di aprire che il Governo, su intervento del ministro Teresa Bellanova, ha dato al nostro settore è apprezzabile ma tuttavia per ora non applicabile nel Veneto dove il virus sta dilagando, mettendo a dura prova la nostra sanità e mietendo decine di vittime ogni giorno. Speriamo che con questa nostra scelta si possa dire di aver fatto anche noi la nostra parte in favore dell’intera comunità».
Resta comunque attivo il servizio di consegna a domicilio di piante, fiori e altri articoli legati alla floricoltura da parte di tutte le aziende associate. Infine, l’Associazione Florovivaisti Veneti chiede a gran voce interventi economici urgentissimi per consentire alle proprie aziende di poter far fronte alla drammatica mancanza di liquidità.