«In ottemperanza alle ultime disposizioni nazionali in tema di prevenzione, contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 2019-Coronavirus si richiede che la Regione Veneto disponga che le Azienda Sanitarie di competenza sospendano tutte le prestazioni non urgenti e differibili sia a livello ambulatorie che in regime di ricovero a livello dei Presidi Ospedalieri o le rendano fruibili nei termini di distanza adeguate nella sale di attesa e con protezioni relative per tutti gli Operatori. Questo al fine di limitare al massimo l’accesso alle strutture ospedaliere, ridurre la possibilità di contagio, privilegiare le attività d’urgenza ed emergenza».
Lo chiedono oggi alla Regione Veneto i sindacati dei medici (Aaroi-Emac, Anaao-Assomed, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Cisl Medici, Fassid, Federazione Cimo-Fesmed, Fp Cgil Medici, Fvm, Uil Fpl Medici): «Deve essere dato il massimo supporto in termini di turnistica e protezione a tutti gli Operatori a vario livello privilegiando i reparti che sopportano il massimo impatto da questa situazione: Pronto Soccorso, Terapie Intensive, Medicina d’Urgenza, Malattie Infettive, Medicina Interna, Geriatria, Otorinolaringoiatria, Pneumologia e chi fa attività diagnostiche ed interventistiche di Cardiologia, Chirurgia Generale, Gastroenterologia e Diagnostica per Immagini con particolare esposizione. È fondamentale inoltre che debbano essere forniti, con tipologia e quantitativo adeguato, i dispositivi di protezione individuale a tutti di colleghi Ospedalieri e della Medicina del Territorio impegnati in attività ambulatoriali e visite domiciliari, fornitura che ci viene segnalata alquanto carente per diffusione e qualità».