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3 Giugno 2023
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Emergenza Coronavirus, il punto dell’Ulss 9: «Esami sierologici non efficaci, ogni 20 giorni tamponi in tutte le case di riposo»

«Questo momento difficile sta iniziando a diventare meno critico perché oggi l’onda è un po’ passata». Ha esordito così, oggi, il direttore generale dell’Ulss 9, Pietro Girardi, nella videoconferenza sulla situazione Coronavirus. Proseguendo con l’appello a non abbassare la guardia «perché adesso diventerà più complicato gestire la vita di tutti i giorni, specialmente dalla settimana prossima in vista della generale riapertura delle attività».

Torna ancora al centro dell’interesse la questione delle case di riposo e dei test sierologici ed a parlare è Maria Mastella, presidente di nove centri di servizi per anziani che ospitano un totale di 525 ospiti: «A inizio aprile abbiamo registrato i primi casi positivi nelle case di riposo di Zevio e San Bonifacio. Prima di Pasqua sono stati eseguiti su tutti gli ospiti i test sierologici che però ci hanno portato fuori strada in quanto risultati tutti negativi. Nel giro di qualche giorno infatti è stato necessario il ricovero in ospedale di tre pazienti risultati poi positivi al tampone. Questo dimostra che i test sierologici, se effettuati troppo precocemente, non sono efficaci».

«La Regione – ha spiegato Girardi – eseguirà d’ora in poi con periodicità di 20 giorni i test sia degli ospiti che del personale nelle case di riposo mentre per il personale degli ospedali la ciclicità varierà dai 10 ai 30 giorni in base al reparto di appartenenza». Aggiunge Girardi: «Stiamo usando il test sierologico per vedere se far aderire o meno le persone alla donazione del plasma sulla base di quanti anticorpi sono presenti».

Attualmente la provincia di Verona è seconda solo a Padova per numero di tamponi giornalieri eseguiti che ad oggi è di duemila. «Stiamo raccogliendo i frutti di quello che abbiamo seminato 15 giorni fa ma serve ancora prudenza per i mesi prossimi – conclude Girardi – La certezza che abbiamo ora e che non avevamo qualche tempo fa è che ci sono dei pazienti in terapia intensiva che diventano negativi, ma non per questo dobbiamo ritenere di aver sconfitto il virus». (E.D.)

 

 

 

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