«I lavoratori che operano all’interno delle aziende alimentari ed in particolare all’interno dei vari stabilimenti dell’Aia Tre Valli che sono distribuiti su tutto il territorio veneto dimostrano di essere veri cittadini italiani e di amare il proprio Paese». Lo sottolinea oggi Giuseppe Bozzini, segretario regionale veneto della Uila-Uil, sindacato dei lavoratori dell’alimentare.
«Nonostante l’imperversare della diffusione del Coronavirus e le stringenti misure di tutela della salute impartite dal Governo che si possono riassumere con le disposizioni di “rimanere chiusi in casa se non si hanno obblighi o particolari necessità” quasi ottomila lavoratori distribuiti nei vari siti produttivi nel territorio della nostra regione si sono resi disponibili con enorme sacrificio a garantire la produzione delle carni avicole in particolare, suine e cunicole. Il tutto ovviamente per garantire in un momento particolare come questo l’approvvigionamento attraverso la grande e media distribuzione dei prodotti per i cittadini – sottolinea Bozzini -. Fermare la produzione per tutelare la propria salute avrebbe da una parte legittimato le giuste paure dei lavoratori del possibile contagio, dall’altro avrebbe significato il mancato rifornimento di beni di consumo per i cittadini».
«Non è facile riorganizzare tutto il sistema produttivo in poche ore, cosi come non è semplice garantire in modo assoluto la salute dei lavoratori impiegati a fianco a fianco nelle linee produttive. Il grande sforzo fatto dai lavoratori , in primis, dai loro rappresentanti e dalle Organizzazioni Sindacali per coniugare salute e lavoro in questa difficile situazione deve e dovrà essere riconosciuto non solo attraverso l’applicazione rigorosa delle norme e dei protocolli sottoscritti a livello Nazionale, ma anche con il riconoscimento economico e sociale della categoria operai troppo spesso dimenticata negli ultimi anni dalla politica e dalle istituzioni – riprende Bozzin, iassieme al segretario veronese della Uila, Daniele Mirandola -. Globalizzazione dei mercati, finanziarizzazione dell’economia, populismi vari come Veneto ai veneti, hanno occupato da anni i primi posti nella pubblica opinione e l’interesse generale. La riduzione delle tasse sul lavoro, il rinnovo del Contratto Nazionale scaduto, regole che garantiscono salute e sicurezza nei posti di lavoro più stringenti, queste sono le scelte necessarie per riportare e riconoscere ai lavoratori il loro importante contributo che come cittadini italiani ancora una volta stanno dando al nostro Paese».