Sospesi battesimi, comunioni e cresime. Via le acquasantiere dalle chiese e confessioni a distanza di un metro dal sacerdote al fedele. Funerali solo con benedizione della salma direttamente al cimitero. Sono le misure decise dei vescovi del Triveneto, riuniti oggi in seduta straordinaria nella sede della Conferenza Episcopale Triveneto a Zelarino (Venezia), sulla scorta del nuovo decreto uscito domenica sera dalla presidenza del consiglio dei ministri sull’emergenza Coronavirus.
«La triste e dolorosa decisione di sospendere nelle chiese la celebrazione dell’Eucaristia in forma pubblica rappresenta un gesto mosso da una carità pastorale verso i fedeli e da un atto di saggezza e responsabilità ecclesiale e civile nell’esercizio del governo delle Chiese locali», premettono in una nota ufficiale i vescovi. «Si tratta di condividere un comune senso di cittadinanza che porta i credenti ad essere partecipi della realtà in cui vivono, nel rispetto anche di quanto indicato dalla ragione e dalla scienza».
L’accesso a chiese, oratori, patronati, musei sarà possibile a condizione che ai presenti venga garantita la possibilità di «rispettare la distanza tra loro di almeno un metro». Rimane sospesa la celebrazione aperta al pubblico delle messe feriali e festive, dei sacramenti (inclusi battesimi, prime comunioni e cresime), di sacramentali, liturgie ma anche la Via Crucis, indipendentemente che avvengano in luoghi chiusi o aperti. Dunque anche i funerali open-air, che in questi giorni, invece, si sono celebrati, non si potranno svolgere. Mentre è consentita la benedizione della salma, in occasione della sepoltura, alla presenza dei soli familiari.