«I gravi disabili cognitivi (cerebrolesi, autistici,..) non hanno la consapevolezza di ciò che sta accadendo. Per loro l’incontro con un familiare o la boccata d’aria non è un capriccio ma un fatto terapeutico, la cui assenza sta aggravando la salute dei disabili e rendendo impossibile la vita per i loro familiari. Chiedo che per questi, almeno quelli più gravi, si possano avere delle deroghe alle norme restrittive, pur usando tutte le misure di protezione per garantire la loro salute».
A toccare il tema oggi è il consigliere regionale Stefano Valdegambieri che sottolinea: «Non potendo incontrare i loro familiari qualcuno di loro, chiuso in un istituto, sta andando in crisi. Così succede anche per alcuni reclusi nelle loro abitazioni».
«Propongo qundi che i sindaci possano, almeno per singoli casi estremi, rilasciare delle deroghe subordinate al controllo, tramite tampone, della salute delle persone a contatto del disabile e all’adozione di tutti i dispositivi di protezione individuale», conclude il consigliere regionale.