Il polo ferroviario di Verona rischia di perdere la sua sala di coordinamento. A farlo sapere sono i sindacati dei ferrovieri, che hanno già indetto una proetesta, e un’interrogazione in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati presentata oggi dall’onorevole Vincenzo D’Arienzo del Pd veronese.
«Alla stazione di Porta Nuova è presente la sala coordinamento, controllo, circolazione che impiega circa un centinaio di ferrovieri di cui almeno 70 con alta qualificazione e governa migliaia di km di rete – spiega D’Arienzo -. Da poco una parte della linea comandata da Verona è stata trasferita a Milano ed entro questo mese la tratta fino a Padova verrà sottratta dalla gestione di Verona».
Un’eventualità contro cui si sono già mossi i lavoratori che, attraverso le organizzazioni sindacali, hanno dichiarato lo stato di agitazione per sensibilizzare Trenitalia a rivedere i programmi di tagli su Verona.
«È un tema molto delicato per il futuro di Verona. Per questo, insieme con i colleghi deputati della Commissione Trasporti, abbiamo chiesto una risposta al Ministro Delrio direttamente in Commissione per accelerare le procedure di chiarimento – afferma l’onorevole -. C’è anche un altro rischio conseguente: a Verona rimarrebbe la conduzione del solo polo manutentivo. È sufficiente per mantenere la Direzione Territoriale Produzione che, peraltro, come dimostrano i dati di traffico (treno/chilometro), si colloca al 7-8 posto fra tutte le Direzioni Territoriali Produzione italiane? Servono garanzie – conclude D’Arienzo – e la difesa della centralità del nodo ferroviario strategico veronese non può farla il solo personale che ci lavora. Mentre le istituzioni veronesi restano silenti».