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28 Maggio 2023
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Finanza&Calcio, dopo il Carpi “CereaBanca 1897” finanzia anche una cordata sul Livorno

Dal Carpi al Livorno dello storico presidente Aldo Spinelli. Si è buttata nel mondo del calcio la Bcc veronese “CereaBanca 1897”. Dopo che oggi, mercoledì 26 agosto, negli uffici della società “NCS Company” di Carpi c’è stata la presentazione ufficiale della nuova cordata, guidata finanziariamente dall’istituto di credito cooperativo “CereaBanca 1897” che ha acquistato il Carpi Fc da Stefano Bonacini per 1 milione di euro; ora si attende venerdì 28 agosto per la chiusura di un’operazione simile sul Livorno Calcio.

«CereaBanca 1897, come fatto per esempio da Unicredit con Roma, Torino, Juve e tante altre società di calcio, finanzia delle cordate di imprenditori che intendono acquisire società di calcio sane – sottolinea il presidente di CereaBanca 1897, Luca Paolo Mastena -. Per farlo abbiamo creato uno strumento finanziario ad hoc, dove diamo i soldi alle aziende di questi imprenditori e garantiamo la fidejussione bancaria per l’iscrizione delle squadre al campionato. Come banca non entriamo nel capitale sociale. È chiaro che quei denari dovranno poi tornare alla banca. Insomma, è ora che le società di calcio imparino a gestirsi con bilanci sani ed in attivo».

La storica squadra modenese, che nel prossimo campionato militerà in Serie C, è passata già giovedì 20 agosto nelle mani della nuova cordata. Un’operazione che ha visto protagonista principale proprio il presidente della banca ceretana. «È vero, a Carpi siamo stati anche gli advisor dell’intera iniziativa», ammette Mastena che invece sull’affare Livorno conferma solo: «Sì, c’è una trattativa in corso e con il commendator Spinelli ci siamo stretti la mano. A giorni dovrebbe chiudersi l’operazione».

Nella nota ufficiale della società Carpi FC 1909 Srl si comunica che «in data 20 agosto è avvenuto il passaggio delle quote sociali alla nuova compagine presieduta da Simone Morelli con atto a firma del notaio Marco Malafronte. L’ex patron Stefano Bonacini ringrazia per l’assistenza legale nel trasferimento societario l’avvocato Cesare Di Cintio, nonchè il dottor Massimo Solera e il presidente di “CereaBanca 1897”, dottor Luca Paolo Mastena per il finanziamento dell’intera operazione». Un impegno finanziario che si aggira attorno al milione di euro, più i 350 mila della fidejussione garantiti sempre dalla Bcc veronese per l’iscrizione del club alla Serie C.

A Carpi la cordata è guidata da Simone Morelli, ex assessore e vicesindaco carpigiano, designato a presidente della compagine. Morelli è stato assessore con deleghe a commercio, economia e centro storico nel 2009 nella giunta Campedelli e nel 2014 con l’attuale sindaco Bellelli, vice sindaco fino a inizio 2019, quando è scoppiata l’inchiesta “Carpigate” nella quale è rimasto coinvolto.

Nella cordata, figurano poi quattro imprenditori, due carpigiani, uno del settore edile e uno in quello della meccanica, e due veronesi. La composizione del Cda del nuovo Carpi è però già definita e avrà un 40% tutto carpigiano, grazie al 30% dei soci Marcello Fantuzzi e Matteo Mantovani (Ncs Company) e al 10% detenuto da Morelli; poi un 40% tutto veronese con il 30% della Vft Spa, azienda di Villafranca Veronese, guidata da Federico Marcellusi con 3,5 milioni di capitale sociale versato, leader italiano nell’importazione e distribuzione di banane e ananas, e il 10% detenuto da un’azienda di produzione mobili in legno con sede a S. Giovanni Lupatoto, la D.M. Legno di Simone Marocchio, già allenatore del Cerea calcop. Il restante 20% è in mano ad una Holding con sede a Firenze che si è aggiunta all’operazione e che farebbe riferimento all’imprenditore Vincenzo Pietropaolo.

A Livorno, squadra retrocessa in serie C, Spinelli ha dichiarato proprio ieri all’Ansa che sta cedendo la società. In questo caso si tratterebbe di una cordata di 6 soci italiani, finanziati sempre da CereaBanca 1897, che però punterebbero a coinvolgere anche 4 imprenditori livornesi tra cui lo stesso Spinelli. Anche qui l’operazione si aggirerebbe sul milione di euro.

Massimo Rossignati

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