«È ormai palese anche a chi non voleva vedere che l’elettorato progressista è in fuga di fronte a scelte nazionali percepite come inique, e ad una rappresentanza politica che non viene più percepita come credibile. Questo chiama tutti noi ad una riflessione profonda, per capire se la ‘spinta propulsiva’ dell’esperienza democratica per come l’abbiamo conosciuta sinora sia ormai finita, sotto i colpi del dirigismo carismatico-mediatico di Renzi, e non vada ripensata e praticata in nuove forme, più partecipate e coraggiose, con un forte innesto di democrazia diretta e deliberativa, guardando con attenzione, senza provincialismi, alle esperienze di successo popolare di Podemos in Spagna e Syriza in Grecia. È quello che cercheremo di fare convocando assemblee pubbliche aperte nei prossimi giorni e settimane, a Verona come in tutta Italia».
A dirlo è Michele Fiorillo, membro della Direzione Regionale del Partito Democratico e coordinatore dell’associazione-movimento “Possibile” a Verona. Che annuncia che venerdì 5 alle ore 20.45 Giuseppe Civati presenterà a Verona, al Centro Tommasoli, insieme al professor Gianfranco Pasquino dell’Università di Bologna, i due quesiti referendari “antidoto” all’Italicum all’Italicum, e la piattaforma programmatica del movimento Possibile, dal reddito minimo garantito alla ridefinizione delle aliquote progressive in termini di equità, dalla proposta di un modello di progresso basato sulla green economy ai diritti civili come i matrimoni egualitari destinati anche alle coppie omosessuali.