È andato alla Marina Militare Italiana, che verrà premiata nella persona del suo Capo di Stato Maggiore, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, il “Grosso d’Oro Veneziano”, uno degli ambiti riconoscimenti del Premio nazionale “Masi” che da 34 anni valorizza e promuove gli interpreti dei valori culturali delle Venezie.
«Abbiamo deciso di premiare la Marina militare Italiana per il suo lavoro e la sua testimonianza di solidarietà e grande umanità nell’opera svolta nel soccorso ai barconi di profughi e migranti che attraversano il Mediterraneo – spiegato il patron della Masi, Sandro Boscaini -. Un esempio che diventa ancora più forte davanti ad un’Europa insensibile e inumana, che prima non aiuta a salvare queste vite, e poi le abbandona come vediamo con le discussioni infinite sulle cosiddette “quote” di rifugiati da assegnare ad ogni Stato».
I riconoscimenti saranno assegnati il 3 ottobre nelle cantine Masi a Gargagnago di Sant’Ambrogio di Valpolicella, come sempre sotto forma di botti del pregiato Amarone Masi. Oltre alla Marina Militare, verranno premiati con il “Civiltà Veneta” la cantante Elisa di Monfalcone, lo chef Massimiliano Alajmo di Padova, il fisico e scrittore veronese Carlo Rovelli”; mentre al presidente dell’Assoenologi Giuseppe Martelli andrà il “Civiltà del vino”.
Il Grosso d’Oro Veneziano, assegnato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera alla Marina Militare Italiana, rappresenta la sezione del Premio riservata a personalità o istituzioni che hanno contribuito a diffondere un messaggio di cultura nel mondo, generando quella comprensione tra i popoli che si sviluppa in solidarietà, progresso civile e pace. «Con questo premio si riconosce alla Marina Militare Italiana l’alto valore dell’opera umanitaria di soccorso in mare verso i migliaia di migranti che ogni anno intraprendono il disperato viaggio della speranza alla ricerca di una vita migliore. La Marina Militare Italiana – si legge nella motivazione del premio -, attraverso l’encomiabile impegno dei propri uomini, offre all’Europa e al mondo intero un grande esempio di umanità prima ancora che di professionalità».