
«Sulla Funivia del Baldo dal comune di Malcesine solo falsità. Vanno eliminati gli emolumenti al consiglio d’amministrazione». A sostenerlo è Francesca Businarolo, deputata del Movimento 5 Stelle, che interviene oggi su una vicenda che ormai si trascina da mesi.
«Il Comune di Malcesine nei giorni scorsi ha richiesto un nuovo parere alla Corte dei Conti del Veneto per cercare di fare ripristinare i compensi al consiglio di amministrazione della Funivia. Giudico questo fatto inaccettabile, visto quanto la Corte dei Conti del Veneto aveva già affermato con il parere rilasciato alla Provincia di Verona neanche sei mesi fa, e mi auguro che i giudici ribadiscano, anche alla luce non solo del precedente parere ma, soprattutto, tenendo conto anche di quanto detto dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti, la decisione ed impongano il recupero di quanto finora pagato al Cda contra legem»,
«Pur di non fare ricadere la Funivia nell’obbligo di gratuità per il suo Cda – spiega Businarolo – il Comune arriva a dichiarare cose diverse dal vero, con una richiesta che riporta affermazioni in contraddizione con lo statuto stesso della Funivia».
Tra queste, il fatto, riportato nel documento dell’amministrazione gardesana, secondo cui «il consorzio non esercita una funzione pubblica di carattere intercomunale e gestisce un’attività economica ed imprenditoriale, svolgendo in modo prevalente attività di gestione di impianti a fune per la mobilità turistico-sportiva in area montana».
«Non è così – nota Businarolo -. L’articolo 4 dello statuto della Funivia, infatti, dice chiaramente che “Il Consorzio ha come oggetto principale l’impianto e l’esercizio di funivie per il trasporto di persone e cose e, in particolare, della funivia che collega Malcesine con la frazione di San Michele e alla dorsale del Baldo”. La Funivia cioè è stata creata come mezzo di trasporto pubblico per persone e cose, non per la mobilità turistico-sportiva, come vuol fare credere ora il Comune». «Mi risulta che sarebbe stata la Provincia a chiedere a Malcesine di fare questa ulteriore richiesta di parere alla Corte dei Conti: è vero questo? Se sì perché? Forse è più comodo non recuperare i soldi indebitamente elargiti al Cda in tutti questi anni e continuare a darne anche oggi piuttosto che fare rispettare la legge?».