«“L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie” recita l’art. 11 della Costituzione. Per questo come amministrazione comunale di Caldiero vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per quanto sta accadendo in Ucraina in questi giorni. Esprimiamo la nostra solidarietà a quanti in questo momento stanno soffrendo le conseguenze dell’occupazione militare di un Paese di antiche origini».
L’ha detto questa mattina il sindaco di Caldiero, Marcello Lovato, deponendo un mazzo di fiori sulla tomba del partigiano Villy per testimoniare come a pagare la follia della guerra siano soprattutto i giovani e le persone semplici. «Villy era nato in Ucraina ed ha combattuto per l’Unione Sovietica morendo per la libertà di noi italiani, ucciso in uno scontro tra partigiani e nazifascisti a Gombion nel 1945 – ha ricordato Lovato -. Il Municipio da questa sera sarà illuminato con i colori della bandiera ucraina per mettere in evidenza il grido di “Pace” che abbiamo posto sulle nostre finestre. In queste ore abbiamo contattato le persone ucraine residenti a Caldiero per essere loro vicine».