
«Ridicolo e pusillanime tentare di nascondersi dietro a un dito: 4-800 persone che esprimono i contenuti che tutti, purtroppo, abbiamo imparato a conoscere in questi anni in cui la destra estrema ha alzato la testa, anche a Verona, e perso ogni democratico pudore (quindi: sovranismo antieuropeista; chiusura xenofobica contro migranti e stranieri; omofobia contro omosessuali; misoginia contraria all’emancipazione femminile; aggressività contro le minoranze) non costituiscono in alcun modo un “fatto privato”».
Lo afferma con forza il segretario provinciale del Pd Veronese, Maurizio Facincani, aggiungendo un’ulteriore voce contro il raduno nazionale che Casa Pound ha organizzato dal 5 all’8 settembre e che dovrebbe tenersi a Roncà, all’interno di una pizzeria (in un primo momento doveva essere a Badia Calavena, ma i proprietari dell’area hanno detto “no”).
«Sono, al contrario, un fatto pubblico che ci interroga tutti e che addossa una gravissima responsabilità su quei politici, locali e nazionali, che attivamente partecipano allo sdoganamento di valori apertamente filofascisti, e sugli stessi amministratori locali che si attivano per ospitare, o tentare di gestire, un evento che contraddice tutti i valori della democratica convivenza – continua Facincani -. A questi diciamo di riflettere sui valori fondanti della nostra Costituzione e di non consentire che si svolgano manifestazioni e raduni di movimenti che fanno di ogni forma di discriminazione, del negazionismo e del revisionismo fino alla riabilitazione dei nazisti, la loro bandiera».