È stato inaugurato questa mattina, alle 11, con la benedizione di don Ivo Pasa responsabile della delegazione europea dell’Opera Don Calabria, il nuovo Centro Diagnostico Terapeutico dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar, aperto all’interno di un’ala completamente ristrutturata dello storico polo formativo del Don Calabria in via San Marco a Verona.
«Questa struttura è parte integrante dell’ospedale, non qualcosa al di fuori – ha subito sottolineato il presidente del Sacro Cuore, fratel Geodar Nazzari -. Qui operano in libera professione i medici dello stesso ospedale di Negrar e questo anche per ottemperare ad una norma di legge che prevede all’interno dell’ospedale degli spazi per la libera professione. Questo centro è, quindi, un completamento dell’offerta sanitaria del Sacro Cuore. Come Opera Don Calabria dobbiamo e vogliamo prenderci cura adi chi non può nemmeno pagare il ticket, e nel 2015 abbiamo assistito gratuitamente oltre mille persone. Poi, siamo convenzionati con la sanità regionale per tutto il servizio che prevede l’intervento della Regione. Ed ora, questo centro, risponde in un terzo modo alla richiesta di sanità ed assistenza: quello di chi può permettersi anche attraverso moderne assicurazioni, le cure,. In tutti e tre i casi, quello che non cambia e il modo e la professionalità con cui portiamo avanti quest’impegno, che è quella insegnataci da Don Calabria».
Nel nuovo Centro Diagnostico Terapeutico, dotato di diversi ambulatori, una grande segreteria, una sala operatoria per interventi chirurgici, opereranno tutti i medici del Sacro Cuore che vogliono fare anche libera professione: dalla Radiologia all’Oculistica, alla medicina dello sport, alla chirurgia, ala Ginecologia.
«Questo centro nasce da un’idea di parecchi anni fa, quella di poter realizzare a Verona una struttura che rispondesse ai tanti cittadini che già si rivolgevano a Negrar per le visite ambulatoriali. Basti pensare che i cittadini della città di Verona rappresentano il 30% dei nostri “clienti” – ha spiegato l’amministratore delegato del Sacro Cuore, Mario Piccinini -. Poi, cera anche un’esigenza di nuovi spazi per l’ospedale di Negrar che ha continuato in questi anni a crescere in modo importante. Per questo abbiamo deciso di ristrutturare queste tre palazzine spostando qui l’attività di libera professione dei nostri medici. Sia chiaro che questa non è una clinica privata, ma una struttura dell’ospedale di Negrar e gli utili che qui riusciremo a fare serviranno anche a pagare l’assistenza a quei mille che non possono nemmeno sostenere la spesa del ticket».
«Qui il paziente può trovare la gran parte delle strutture dell’ospedale, dalla Radiologia alla Risonanza magnetica, alla ”Tac“ – ha concluso il dottor Fabrizio Nicolis, direttore sanitario del Sacro Cuore -. Ed è chiaro che i medici che qui operano hanno sempre alle spalle l’ospedale di Negrar. Tanto che puntiamo ad ottenere anche per questa struttura l’accreditamento da parte della Regione».
Infatti, oggi, era atteso al nuovo Centro diagnostico terapeutico per l’inaugurazione l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, che non ha poi potuto intervenire, ironia della sorte, perché costretto a letto da un’influenza.