«Il sindaco sostiene che non ci siano rischi per la salute. Ci piacerebbe che fosse una relazione tecnica accurata e super partes a dimostrarlo. Il fatto che dei tubi che portano percolato siano stati bruciati dalle fiamme, ed infatti sostituiti, non bastava a per il sindaco a motivare una richiesta di intervento all’Arpav?».
Lo sostiene Manuel Brusco, consigliere M5S in Regione Veneto e membro della commissione ambiente che, a seguito dell’incendio del 14 agosto nella discarica di Ca’ Balestra a Valeggio sul Mincio e propagatosi alla sommità di Ca’ Baldassarre ha chiesto informazioni dettagliate sull’entità dei danni, i pericoli per la cittadinanza e il motivo di certe decisione nella gestione dell’incidente.
«Ho sentito i vigili del fuoco e l’Arpav stessa. Nessuno li ha chiamati. Quindi chiedo al sindaco Tosoni: perché non li ha allertati? Stiamo parlando di un incendio in una discarica, un luogo pericoloso, era opportuno chiedere il suo intervento. – commenta Brusco -. Sto attendendo la relazione dei Vigili del fuoco, della quale ho fatto richiesta. In questo modo capiremo meglio come valutare l’operato del sindaco nella gestione dell’incidente. La relazione del direttore della discarica lascia diversi interrogativi, non soddisfa la nostra richiesta di chiarezza».
Come sottolinea Chiara Corsini, attivista ed ex candidata sindaco M5S nel 2014 a Valeggio, «la relazione del direttore della discarica manca di informazioni fondamentali per permettere ai cittadini di conoscere l’effettivo impatto dell’incendio: qual è esattamente l’area interessata dai fumi generati (sia per ricaduta che per propagazione); la perizia (con specifica delle sostanze chimiche presenti) del terreno interessato alla ricaduta; la descrizione particolareggiata del manto superficiale della discarica per una profondità di almeno 50 cm (20 cm di manto erboso e approssimandone 30 di materiale sottostante) ossia lo spessore totale interessato dal calore generato dalla combustione, dettagliando le sostanze chimiche prodotte dalla stessa».