L’annuncio della visita della Commissione antimafia a Verona è stata data da Alessandro Naccarato, deputato del Pd e membro della Commissione presieduta da Rosy Bindi, durante il convegno sulle infiltrazioni criminali a Verona tenuto oggi a Verona dal deputato del Pd ,Vincenzo D’Arienzo, e dal capogruppo del Pd in Comune e Verona, Michele Bertucco.
L’incontro pubblico ha confermato che il dinamismo imprenditoriale e finanziario e la posizione strategica della provincia di Verona hanno attratto i principali gruppi criminali nazionali. «Secondo il Ministero dell’Interno (Relazioni sull’attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per gli anni 2012 e 2013, trasmessa al Parlamento nel marzo 2015), a Verona si registra il radicamento di organizzazioni delinquenziali di tipo mafioso interessate all’edilizia, all’usura, al riciclaggio e ad altri reati inerenti la pubblica amministrazione – ha detto Naccarato -. È, infatti, accertata la presenza di esponenti di spicco dei crotonesi “Papaniciari”, di soggetti riconducibili agli “Arena” di Isola di Capo Rizzuto (Kr), ai “Grande Aracri” di Cutro (Kr), agli “Alvaro” di Sinopoli (Rc), ai “Molè” di Gioia Tauro (Rc) e ai “Cataldo” di Locri (Rc). Inoltre, diverse indagini hanno accertato che nella provincia di Verona sono operative propaggini criminali di origine calabrese, particolarmente attive nel traffico di stupefacenti. D’altronde, come rilevato dalla Banca d’Italia, Verona è fortemente interessata da segnalazioni di operazioni sospette ai sensi della normativa anti riciclaggio».
«Siamo preoccupati – afferma il deputato D’Arienzo -. La Direzione distrettuale antimafia spiega che “la vicenda relativa al fallimento Rizzi, pur priva in sé di rilevanza penale, si rivela di estremo interesse per una serie concomitante di ragioni” e specifica che “si tratta della più importante operazione immobiliare affidata alla regia di Antonio Gualtieri”. Nell’operazione si è evidenziato il coinvolgimento diretto di Nicolino Grande Aracri. Inoltre l’operazione ha dimostrato “la capacità di penetrazione anche in contesti diversi da quello emiliano, come quello veronese, coinvolgendo settori dell’imprenditoria come Nicolis Moreno – che dispone di contatti anche con l’amministrazione comunale scaligera – e altre organizzazioni criminali come la famiglia Galasso” (Ordinanza della Dda Bologna pp.743-746)».
«L’informativa della Compagnia dei carabinieri di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza, 7.5.2013) documenta importanti elementi che confermano i rapporti, attraverso l’imprenditore Nicolis, tra alcune famiglie affiliate alla ‘ndrangheta, in particolare alla famiglia Grande Aracri, ed esponenti dell’amministrazione comunale di Verona: il sindaco Flavio Tosi e il vicesindaco Vito Giacino, assessore all’urbanistica e all’edilizia, ritenuti soggetti “informati sui fatti” (p.2040) – afferma Bertucco -. Questi rapporti sono descritti da numerose telefonate, oggetto dell’informativa, relative alle azioni intraprese dal gruppo criminale per entrare nel fallimento della Rizzi costruzioni srl di Verona».
«Sono queste le ragioni – sostiene D’Arienzo – per le quali ho chiesto l’intervento della Commissione Antimafia». «È il momento di fare vera chiarezza – prosegue Bertucco -, non possiamo limitarci alle dichiarazioni riduttive di Tosi. A maggior ragione adesso che si candida a guidare il Veneto».