È stato assolto, ieri in Tribunale a Verona, Marco Biasia, all’epoca dei fatti presidente della casa di riposo “Benedetto Albertini” di Isola della Scala. Biasia, assieme al collegio dei sindaci, era finito sotto processo all’interno delle indagini sull’ammanco da oltre 5 milioni di euro che ha dissestato le casse dell’ente e per il quale è già stato condannato (ha patteggiato tre anni di reclusione con le accuse anche di truffa continuata e falso in atto pubblico) l’allora direttore generale Gianluca Alberti. E proprio dagli interrogatori di quest’ultimo era emersa un’ulteriore vicenda. Alberti aveva accusato Biasia di aver «beneficiato di 500 euro mensili», si legge nel capo d’imputazione, «destinati a contributo per il partito (Biasia era allora in Alleanza nazionale) a lui consegnate dallo stesso Alberti per un totale di 22.500 euro» nel periodo che va dal gennaio 2008 al dicembre 2012. Una serie di versamenti che integrano il reato di peculato perchè distratti dalle casse dell’ente.
Ieri, però, il gup Giuliana Franciosi ha assolto Marco Biasia dalle accuse di peculato oltre che di abuso in atti d’ufficio in qualità di presidente della casa di riposo Benedetto Albertini, e con lui anche i revisori dei conti, perché non ha ritenuto credibili le dichiarazioni dell’ex direttore della casa di riposo Gianluca Alberti, affermando nella sentenza: «Gianluca Alberti non era scevro da motivi di acredine nei confronti di Marco Biasia se solo si pone mente al fatto che gli approfondimenti sulla gestione della casa di riposo e sui buchi di bilancio sono scaturiti proprio dall’attivazione di Biasia e dei componenti del cda».