«Non è accettabile che accadano fatti come quelli di via Rimembranza». Così Alessandro Meneghelli, segretario del circolo PD di Isola della Scala e consigliere comunale di opposizione che oggi ha chiesto, tramite un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato veronese del Pd, Vincenzo D’Arienzo, l’intervento del Governo sui disastri provocati per ben due volte in due mesi (l’ultimo caso sabato sera) dagli sbalzi di tensione che hanno fatto bruciare la casa della famiglia Cipriani in via Rimembranza e provocato danni in diversi negozi e abitazioni della parallela via Garibaldi, con lampadine lampadine scoppiate e apparecchiature elettriche ed elettroniche saltate.
«È doveroso per l’Enel fornire un servizio essenziale nella piena sicurezza e, pertanto, appare paradossale che in un’epoca in cui la concorrenza sulle fonti di energia dovrebbe favorire la migliore qualità del servizio, accadano fatti simili che danneggiano anche l’immagine del Paese, visto che l’Enel è nella convinzione generale riconducibile all’apparato statale – afferma lo stesso D’Arienzo -. Per questo ritengo doveroso moralmente e giuridicamente risarcire i danni provocati dal disservizio la cui responsabilità del fornitore appare chiara».
«Vogliamo capire le ragioni per le quali l’Enel non abbia avviato un immediato e costante contatto con la popolazione interessata al fine di fornire utili spiegazioni e, quindi, affrontare il diffuso stato di paura presente in tutto il Comune di Isola della Scala e quale impegno intende assumere il ministro affinché siano avviate nel più breve tempo possibile le procedure per il pieno e completo risarcimento dei danni provocati, materiali ed immateriali, quali siano gli eventuali ostacoli da rimuovere in questo contesto e come si intende affrontarli – aggiunge Chiara Chiappa, consigliere comunale di Isola Bene Comune -. Come isolani chiediamo a gran voce quali sono le ragioni tecniche e organizzative alla base dello sbalzo di tensione che per ben due volte ha provocato danni ad abitazioni e attività economiche».